Il ripetersi di irruzioni di aria di origine artica sul il bacino del Mediterraneo, determinò la formazione, a più riprese, di intense depressioni con tempeste di neve e temperature da primato, che interessarono anche la zona di Reggio Emilia, sintetizziamo gli eventi meteorologici più significativi di quei giorni di venti anni fa.
Dopo un mite inizio di stagione, la neve si fa vedere per la prima volta il 28 dicembre, un’imbiancata di pochi centimetri, seguita da un abbassamento della temperatura.
La prima nevicata di rilevo è del 5 gennaio, 8 cm, una bufera con forte vento da Nord Est, seguita da un fortissimo abbassamento della temperatura; una seconda e più abbondante cade tra l’8 e il 9, con accumulo di 30 cm e una temperatura tra -10 e -7 C°.
Nei giorni successivi la temperatura precipita a livelli da record; per due giorni consecutivi (il 10 e l’11), la stazione meteorologica dell’Istituto Tecnico Agrario Zanelli nella periferia cittadina registra minime di -20 C°.
Il 13 gennaio una nuova perturbazione da inizio alla più lunga ed intensa fase nevosa, che si conclude solo il 17, dopo che per cinque giorni la neve da tregua solo per poche ore; le temperature crescono gradualmente riportandosi verso lo zero, ma senza determinare la trasformazione della precipitazione in pioggia; all’alba del 17, quando la “grande neve” smette di cadere, la coltre bianca raggiunge 70 cm in città e 75 nella prima collina.
Il manto nevoso, a causa del consistente spessore, rimane compatto fino a metà febbraio, nonostante le temperature rientrate nella norma e l’assenza di nuove precipitazioni nevose di rilievo; tracce di neve resteranno, nelle zone più protette, fino ai primi di marzo.
Temperature in C° tra il 6 e il 16 gennaio 1985 (ITAS Zanelli Via Rosselli Reggio Emilia)
Minima assoluta: -20 il 10 e l’11
Massima assoluta: -1 il 14 e il 15
Media minime: -11.8
Media massime: -4.0