Osservando i diagrammi pluviometrici delle stazioni italiane poste a sud del Po, appare evidente come il mese di Novembre sia quasi sempre quello con le massime precipitazioni di tutto l’anno, il mese della gran pioggia per eccellenza.
Questo è valido soprattutto per le Regioni centrali, appenniniche, e sui versanti liguri, in quanto spesso si presentano perturbazioni intense da ovest, nel corso della prima decade di questo mese, in grado di scaricare grandi quantità d’acqua.
In questo periodo dell’anno sono forti i contrasti tra un mare Mediterraneo ancora abbastanza caldo, in grado di fornire energia alle perturbazioni in arrivo, e le prime folate di aria fredda settentrionale, in grado di permettere la formazione di intense depressioni sui nostri mari occidentali.
Resta nella memoria di tutti il famoso 4 Novembre del 1966, quando i quantitativi di pioggia nell’arco delle 24 ore furono imponenti in Toscana (190 mm di pioggia a Firenze città, e 437,2 mm a Badia Agnano, vicino Arezzo), ma anche in Friuli (fino a 700 mm in 48 ore).
Ne derivò una spaventosa alluvione a Firenze, ma anche su tutto il Veneto, grazie anche all’intenso vento di scirocco che impediva ai fiumi di scaricare in mare l’immensa quantità d’acqua caduta.
Esaminando le più grandi alluvioni fiorentine del passato (ad esempio quella del 1333, o quelle del XIX Secolo), notiamo sempre intercorrere le date del 03 o 04 Novembre, giornate in cui è veramente ricorrente il rischio alluvionale per queste zone.
Ma scorrendo gli annali delle alluvioni italiane, notiamo che le più intense si sono verificate nella prima decade di novembre, come la celebre alluvione del Po del 1951, quando caddero oltre 400 mm di pioggia in Piemonte tra l’08 ed il 12 Novembre, oppure l’alluvione piemontese del 1994, con quantitativo di pioggia a Torino di 174 mm tra il 03 e l’08 Novembre.
Se dunque in questo periodo dell’anno le alluvioni sono ricorrenti nella nostra storia climatologica italiana, almeno per il Nord Italia e la Toscana, quante sono le probabilità che si possano verificare in futuro?
Ovviamente, nessuno può sapere la data esatta di un eventuale evento alluvionale, tuttavia sappiamo che perturbazioni intense con grandi quantitativi pluviometrici si verificano con una certa ricorrenza nella prima parte del mese di Novembre.
Si possono anche stimare i quantitativi massimi di pioggia ed i loro “tempi di ritorno”, in modo da prevedere una data probabile per il verificarsi di un nuovo evento alluvionale in un determinato bacino idrografico.
E’ anche da tenere conto la teoria (ancora in discussione), secondo la quale gli eventi estremi potrebbero essere in aumento sulla nostra Penisola, diminuendo così i tempi di ritorno di un eventuale evento alluvionale.
Esaminando la situazione meteorologica del 3 Novembre 1966, notiamo una situazione iniziale non dissimile dall’attuale, con un afflusso di aria fredda dall’Europa Settentrionale in direzione della Penisola Iberica, con correnti sud occidentali sull’Italia, che divennero poi decisamente meridionali.
Il 4 Novembre 1966 l’Italia fu investita direttamente da un’intensa perturbazione afro-mediterranea, accompagnata da correnti sciroccali molto forti, con il minimo sulla Penisola Iberica in lento movimento verso levante.
Una situazione piuttosto simile, come detto, a quella che si verificherà nei prossimi due giorni.