A volte l’inverno è capace di grandissime performance nel mese di marzo e proseguiamo quindi nell’elenco di alcuni storici eventi di grande freddo del passato in questo periodo. Andando a ritroso indietro nel tempo, vengono in mente il 1963, ma non possiamo certo tralasciare il 1971 (vedi qui per ulteriori approfondimenti), quando nevicò per 4 volte a Roma accumulando oltre 15 cm di neve, ma la neve era caduta anche a Palermo, Napoli, su tutta la Puglia, Rimini, Genova, Milano, Firenze, Cagliari e molte altre città. Il marzo 1987 è stato però il più rigido probabilmente da oltre un secolo, secco al Nord ed eccezionalmente nevoso al Sud dell’Italia. Ci fu il contributo determinante dell’anticiclone russo-siberiano, che fece affluire un nucleo d’aria gelida continentale. Le temperature si mantennero su livelli decisamente glaciali per tutta la seconda decade del mese, soprattutto lungo i versanti adriatici: l’ondata di gelo andò infatti avanti dal 4 al 20 marzo.
La Puglia fu probabilmente la regione italiana più colpita dal freddo e dalla intemperie. Gioia del Colle ebbe 5 giornate di ghiaccio (con massima inferiore a 0 gradi), a Santa Maria di Leuca fu il mese più freddo degli ultimi 60 anni, persino più freddo del febbraio 1956. A Bari tra il giorno 5 e il 17 la temperatura minima non superò mai i 3 gradi, si contarono 6 nevicate e il mese fu meno freddo solo del febbraio 1956. Nevicò 7 volte a Potenza, una a Napoli e Crotone. Un episodio nevoso colpì addirittura Palermo. L’elemento più impressionante furono gli accumuli nevosi: a Gioia del Colle la neve raggiunse i 72 cm d’accumulo (neve al suolo per 9 giorni). Freddo ed intemperie si accanirono sull’estremo sud/est dell’Italia, con il picco massimo l’8 marzo 1987 quando l’isoterma di -12°C all’altezza di 850 hPa ricoprì tutta la Puglia. E al Nord non fu certo un mese caldo. Udine scese fino a -8°C, Firenze a -7°C, Venezia a -6°C, Trieste scese 9 volte sotto lo zero.