Vedere per credere, chi abita in Val Padana, in Liguria, in molte località del Centro Italia, difficilmente ha sperimentato sulla propria pelle le bizzarrie del caldo africano. Qualcosa di simile si può osservare per l’azione del vento di foehn alpino, ma ciò non è paragonabile. Durante le migrazioni di bolle d’aria calda dall’Africa si realizzano molteplici eventi atmosferici che definirei bizzarri, imprevedibili.
Laddove in costa soffia il vento di terra, la temperatura notturna rimane altissima, anche +30°C, ma si possono anche avere situazioni ben più bollenti:
29 agosto 2003, un’avvezione d’aria caldissima investe in piena notte la Sardegna. La situazione meteorologica rasenta la follia, pur in una terra non nuova a simili eventi. Il 28 sera, le temperature sono elevate, ma non preoccupanti, si va dai 30°C delle città come Sassari, ai +25°C nella costa nord: è una sera estiva particolarmente calda. In piena notte, il vento di scirocco tende a rinforzare enormemente sino a 80 km/h ed anche più, la temperatura raggiunge alle 5 del mattino +36°C a Sassari, +39°C nell’oristanese. In cielo si osserveranno anche lampi di temporali che non faranno cadere una sola goccia di pioggia al suolo.
E’ difficile spiegare la genesi di tale fenomeno atmosferico, in quota si raggiunsero valori rilevanti ma non tali da spiegare questo bollore. E’ probabile che a determinarlo sia stato una corrente adiabatica.
A Melilla, città spagnola situata sulla costa orientale del Marocco, nell’Africa del Nord, era il 23 luglio 2001, la temperatura alle 8.30 del mattino era +23°C, ma solo 5 minuti dopo c’era l’inferno: si misurarono +41°C.
L’ufficio meteorologico locale catalogò il fenomeno come inspiegabile.
Estate 1999, agosto: un’ondata di calore interessa la Sardegna del nord, in costa la gente prende il sole, si suda stando fermi in costume da bagno per l’umidità elevata. A Platamona, costa a nord di Sassari, ci sono +27°C e l’85% di umidità alle ore 12.00, ma solo qualche attimo dopo si sente un sollievo, l’aria diventa asciutta.
Alle 12.05 la gente fugge via dalla spiaggia: improvvisamente soffia un tal vento che solleva la sabbia, la sbatte sulla pelle. Volano in mare gli ombrelloni, vengono sollevati gli asciugamani. La visibilità viene disturbata dalla polvere sollevata dal vento. Il mare si colora di azzurro brillante, si increspa, chi si trova in mare cerca di uscire.
Sono attimi di terrore.
Il caldo diventa rovente, asfissiante. I termometri impennano oltre i +40°C e l’umidità scende al 10%.
Sassari città si trova a circa 10 km dal mare, e vive sovente la rottura delle giornate dal caldo africano con un’improvvisa bufera di vento. Può succedere che dai 40°C all’ombra, in pochi attimi si passi a +27°C in pieno pomeriggio, e che poi la sera si torni a patire il caldo secco.
A causare un tal genere di situazione è la brezza di mare che porta sollievo, ma umidità, mentre al mattino e la notte prevalgono i venti caldi dell’interno che asciugano l’aria.
Ma può anche succedere, come questi giorni, che le zone esposte al vento di mare si trovino per molte ore con la nebbia ed altre sottovento, patiscano il grande caldo.
Ieri pomeriggio, mentre Palermo Boccadifalco aveva +39°C a Punta Raisi si segnavano +26°C, così come nella spiaggia di Catania si avevano circa +30°C contro i +36°C dei quartieri cittadini occidentali ed i +40°C di Catania Sigonella.
Le ondate di caldo africano portano anche altri fenomeni, come i temporali senza fulmini, con innumerevoli lampi in cielo, anche 5 fulminazioni al secondo! Improvvise tempeste di vento, causate dalle variazioni termiche, della durata di pochi minuti che cagionano sconquasso per l’intensità che possono raggiungere (100 km/h dalla calma assoluta di vento).
Ma sono parecchi i fenomeni all’apparenza inspiegabili che possono accadere.