Malgrado una prima metà di aprile decisamente calda, ha retto bene il manto nevoso delle Alpi occidentali a quote superiori ai 2.000 m. La rete di monitoraggio dell’Arpa Piemonte mostrava infatti, al 14 aprile, una situazione di ottimo innevamento, ulteriormente incrementata dalle precipitazioni del 15-17 aprile, che sono state molto abbondanti (in forma di pioggia, però) lungo la fascia prealpina il 16 aprile, con massimi di 96,0 mm nelle 24 ore a Piano Audi e 97,0 mm a Sparone, nel Torinese, 82,2 mm a Oropa e 82,4 mm a Trivero, nel Biellese.
Stante la diminuzione delle temperature, la neve è caduta oltre i 1.100 m circa. Alla vigilia dell’evento, all’Alpe Devero (1.634 m), in Ossola, la copertura era di circa 120 cm (in questo caso fortemente ridotta, ma siamo ben al di sotto dei 2.000 m), che sono diventati 160 cm al termine delle precipitazioni. Al Lago Dietro la Torre (2.360 m), nelle montagne di Usseglio, il manto di 170 cm è stato incrementato sino a 200 cm; al Lago Agnel (2.304 m), sopra Ceresole Reale, i circa 260 cm rimasti dai mesi scorsi sono risaliti a 310 cm; al Lago di Valsoera (2.365 m), nell’area di Locana, da 280 cm si è arrivati a 340 cm; al Passo del Moro (2.820 m) infine, nel massiccio del Monte Rosa, si è passati da circa 380 cm a 435 cm. Scarse, invece, le precipitazioni in altre zone del Torinese: al Colle Barant (2.294 m), dove i circa 240 cm sono diventati 260 cm, e al Lago Pilone (2.280 m), ove si misuravano 205 cm, diventati 220 cm. Anche nel Cuneese, decisamente meno interessato dalla perturbazione, situazione pressoché stabile al Pian delle Baracche (2.135 m), dove i 235 cm sono ora 245 cm.
Si diceva della flessione termica che tuttavia, alle alte quote, non è risultata particolarmente marcata, almeno per ciò che riguarda i valori minimi. Ecco la sintesi della Capanna Regina Margherita (4.559 m), sul Monte Rosa:
15 aprile -17,5 °C
16 aprile -21,8 °C
17 aprile -21,5 °C
18 aprile -22,2 °C
Un unico dato per quanto riguarda la situazione dell’area nord alpina, anche in questo caso interessata da un’ondata di precoce caldo primaverile, che ha comportato una certa riduzione a quote inferiori ai 2.000 m: a Glattalp (1.850 m) il 18 aprile si misuravano 263 cm al suolo, contro i 327 cm del 30 marzo.