L’arrivo di un primo fronte instabile ha prodotto qualche coreografica nevicata, specie sui settori alpini e prealpini centro-orientali, ma sta soprattutto facendo da apripista all’inserimento di correnti più fredde settentrionali. La nuova circolazione da nord sta prendendo piede fra l’anticiclone delle Azzorre, che abbraccia l’Iberia e la Francia Pireanica, e la saccatura più fredda centrata sul comparto scandinavo. Il fiume d’aria relativamente fredda artica sarà così costretto ad impattare sui contrafforti alpini settentrionali, causando ottimi apporti nevosi da stau sui versanti svizzeri, austriaci e su parte di quelli francesi.
Si tratterà in buona sostanza di un replay delle nevicate abbondanti che avevano imbiancato abbondantemente con intensità da tormenta a metà mese tutta la parte settentrionale più esposta della catena alpina. Spesso si dice “piove sempre sul bagnato”, ma in questo caso si dovrebbe trasformare il concetto in “nevica sempre sull’imbiancato”, se si considera che le zone che più soffrono la penuria di neve non avranno modo di beneficiare ancora della tanto sospirata Dama Bianca. Come già accaduto in precedenza, l’intensità notevole delle correnti in quota (particolarmente rafficose lungo i crinali alpini) spingeranno molto a sud il limite delle precipitazioni (o muro da stau), che quindi avrà modo di penetrare su parte dei versanti alpini italiani, intrufolandosi soprattutto sulle vallate più aperte dei confini a nord.
Chi dovrebbe beneficiare maggiormente di queste nevicate dovrebbe essere la Valle d’Aosta, con altri apporti nevosi particolarmente significativi sui settori settentrionali ed occidentali. In Alto Piemonte saranno invece le creste settentrionali, tra la Val Formazza e l’Alta Ossola, a beneficiare dello sfondamento dei fenomeni. Le nevicate le ritroveremo con una certa irruenza anche sulle creste lombarde delle Alpi Retiche, più decise verso la Valchiavenna, zona di Livigno e circondario. Ovviamente non sarà risparmiato dalle nevicate tutto l’Alto Adige, in particolare la Valle Aurina e di Tures, ma anche l’Alta Pusteria e la Val Badia.