Ci apprestiamo a trascorrere un Ponte del’Immacolata con pochissima neve su gran parte dell’Arco Alpino e questo significa che diverse piste resteranno ancora chiuse o aperte solo parzialmente, in deciso ritardo rispetto alle aspettative. La stagione parte molto a singhiozzo, si vivono momenti difficili per tutto il comparto turistico a causa di quest’anomalia meteo che non ha permesso l’arrivo della neve nelle ultime settimane. Attorno a Cortina la situazione appare davvero desolante, con impianti in gran parte chiusi a parte quelli del Faloria e delle Cinque Torri.
Ora lo scenario è cambiato solo in parte, nel senso che sta affluendo aria più fredda ed instabile, ma la direttrice delle correnti (da nord-ovest verso sud-est) espone alle nevicate da stau solamente i versanti oltre confine, soprattutto quelli svizzeri. Le bufere di neve, grazie alle correnti molto intense in quota, riescono a sfondare in parte su alcune vallate dei confini più settentrionali delle Alpi Italiane, in particolare per quanto concerne i settori valdostani ove i fiocchi di neve sono localmente caduti al di sotto dei 1200 metri di quota, fino a lambire Courmayeur. Un po’ di neve si è avuta anche sull’Ossola e sui confini delle Alpi Retiche.
La penetrazione del fronte perturbato sta elargendo neve soprattutto sulle zone nord-occidentali della Val d’Aosta (dalla Val Ferret al Bianco ed al Gran San Bernardo), mentre sul restante territorio (Bassa Valle e Champorcher) la nuvolosità in transito è decisamente più sterile. L’influenza instabile a nord delle Alpi e zone di confine dovrebbe protrarsi per le prossime 24-36 ore e sarà ancora la Valle d’Aosta a beneficiare delle nevicate più continue e consistenti: la maggiore intensità dei fenomeni e gli apporti d’aria fredda potrebbero spingere temporaneamente la neve anche poco sotto i 1000 metri di quota.