Il campo d’alte pressioni, che ha portato una recente parentesi di bel tempo, ha definitivamente ceduto il passo ad infiltrazioni instabili un po’ su tutta l’Italia, derivanti dall’abbassamento di latitudine di quel corridoio di correnti sud/occidentali, lungo le quali s’inseriscono piccole ondulazioni perturbate, responsabili di situazioni temporalesche come quelle che hanno coinvolto il Nord Italia nella giornata di giovedì 27 Maggio.
Una doppia azione instabile penalizza l’Europa: la prima è quella da ricondurre all’avvolgente circolazione depressionaria moderatamente fredda distesa dall’Atlantico Canadese verso la Penisola Scandinava. Una circolazione più tiepida sud/occidentale è quella che invece domina sul cuore del Mediterraneo, derivante dalla contrapposizione fra una modesta sacca depressionaria sulla Penisola Iberica e la contrapposizione del muro anticiclonico proteso sul Mediterraneo Orientale.
Focalizzando l’attenzione sull’Italia, quest’ulteriore cedimento barico ha così dato maggiore spazio alla penetrazione delle infiltrazioni tiepide ed umide da sud/ovest, ma l’assenza di una vera e propria circolazione di bassa pressione fa in modo che il tappeto di nubi, in transito sui cieli sopra le regioni centro-meridionali, sia sostanzialmente improduttivo. Una maggiore circolazione depressionaria è invece presente tra le Baleari e l’entroterra algero-marocchino, zone ove l’instabilità è ben più fruttuosa, come si è potuto vedere in alto visualizzando la vivace attività temporalesca presente. In sostanza, le nubi che vediamo diffuse sul territorio italiano sono in prevalenza semplici stratificazioni che impediscono il soleggiamento, ma non portano a fenomeni di rilievo.