DATI INCORAGGIANTI – L’Italia può tirare un bel sospiro di sollievo festeggiare l’aumento di circa 1,7 milioni di ettari delle foreste negli ultimi 20 anni pari a circa il 20 per cento, che raggiungono così oltre 10 milioni e 400 mila ettari di superficie. E’ la notizia positiva balzata agli onori della cronaca in occasione della giornata della terra “Earth day”, sulla base dell’inventario del Corpo Forestale dello Stato. I 12 miliardi di alberi, che coprono oltre un terzo della superficie nazionale (35 per cento), costituiscono il polmone verde dell’Italia con circa 200 alberi per ogni italiano.
BOSCHI ED ANIDRIDE CARBONICA – Come precisato dalla Coldiretti, i boschi ricoprono un ruolo centrale come assorbitori e contenitori di anidride carbonica, che è il principale gas ad effetto serra, e sono fondamentali nella mitigazione e nell’adattamento ai cambiamenti climatici in corso. La quantità di carbonio trattenuta nei tessuti, nei residui vegetali e nei suoli delle foreste, infatti, e’ pari a circa 1,2 miliardi di tonnellate di carbonio, corrispondenti a 4 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Tra l’altro, con una più corretta gestione delle foreste può essere prelevata, quasi senza alterarne la sostenibilità, una quantità di 23,7 milioni di tonnellate/anno di combustibile che riduce i consumi attuali di petrolio di ulteriori 5,4 milioni di tonnellate.
RUOLO NEL PROTOCOLLO DI KYOTO – Le foreste italiane, come contenitori naturali di carbonio svolgono quindi un ruolo fondamentale nel raggiungimento dell’obiettivo fissato dal Protocollo di Kyoto, , strumento operativo vincolante della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, frutto della conferenza sull’ambiente di Rio de Janeiro del 1992. Attualmente l’Italia è vicina al raggiungimento dell’obiettivo fissato dagli accordi internazionali, in quanto si è avuta una riduzione delle emissioni totali dei gas serra del 5,4%, a fronte di un impegno pari al 6,5%. Un obiettivo che sarà possibile raggiungere anche grazie alle foreste che assumono in questo contesto un’importanza non solo ecologica ma anche economica.