PIANO NAZIONALE DI CONTROLLO DEL METEO – Gli scienziati del meteo di Pechino puntano tutto sul piegare la natura ai propri voleri tramite l’arma dell’aviazione e dell’artiglieria. La strategia sarebbe la stessa utilizzata spesso in estate: quella di immettere nell’atmosfera sostanze capaci di implementare la condensazione dell’acqua presente nell’aria, rendendola sufficientemente pesante da permetterne la precipitazione. Esiste un vero e proprio piano nazionale da parte del «Centro di cambiamento del tempo dell’Amministrazione meteorologica» di Pechino. La pioggia artificiale è un progetto non certo nuovo sul quale si lavora da decenni: gli esperimenti, pur numerosi, sono stati condotti ma scala locale. Questa volta la Cina vuole applicarlo su quasi tutto il suo territorio, stanziando somme di denaro notevoli: 1,1 miliardi di yuan (circa 130 milioni di euro) per costruire un primo sistema di intervento nel Nordest, al quale seguiranno altri sei nelle altrettante regioni climatiche nelle quali è stato suddiviso il Paese.
CONTRO LA SICCITA’ – Luglio e agosto di quest’anno sono stati mesi roventi, i più caldi dal 1951. Per aiutare i contadini del centrosud, in particolare della parte sud-occidentale del paese, è stato impiegato il sistema di semina delle nuvole, tramite sostanze capaci di coagulare le molecole d’acqua trasformandole in gocce di pioggia sufficientemente pesanti da cadere al suolo: non un sistema per creare la pioggia, ma per accrescere le condizioni atmosferiche favorevoli alla pioggia. Per farlo sono stati usati i cannoni che hanno sparato a luglio 15.987 colpi di artiglieria e 727 razzi. Sono entrati in azione anche aerei per bombardare le nuvole con lo ioduro d’argento. Costo dell’operazioni 25 milioni di euro, con conseguenze positive: nelle province dello Hunan e dello Zhejiang, fra le più colpite dal caldo eccezionale, la temperatura dopo l’intervento è scesa. Secondo il centro meteo di Pechino, dal 2002 al 2011 sarebbero stati indotti 500 miliardi di tonnellate di pioggia su 5 miliardi di km quadrati di territorio.
RISULTATI E DUBBI – Una volta che il progetto risulterà pienamente sviluppato, la Cina punta ad avere 60 miliardi di tonnellate di pioggia in più all’anno, oltre che poter scongiurare la grandine du 540 mila km quadrati di terre coltivate. Ma restano controindicazioni fortissime: lo ioduro d’argento è una sostanza tossica, che può avere ricadute pesanti in atmosfera, se rilasciato in dosi massicce. Gli scienziati cinesi studiano metodi alternativi, ma intanto minimizzano: un proiettile della pioggia contiene solo un grammo di ioduro d’argento e un razzo tra 8 e 15. Non è solo la Cina a puntare forte sul tentativo di controllare i fenomeni meteorologici, non sempre con i risultati spesso sperati: anche i russi hanno usato il sistema, per “scaricare” le nuvole prima delle grandi parate sulla Piazza Rossa e far sfilare i reparti all’asciutto. In Israele addirittura dal 1960 si fa piovere artificialmente per motivi agricoli.