L’Aquila, la bella città d’Abruzzo sarà ricordata per un importante accordo mondiale che prevede l’abbattimento della CO2 (anidride carbonica) in quantitativi che porteranno ad un contenimento di circa 2°C dell’aumento della temperatura terrestre sino al 2050.
I valori stabiliti sono oggetto di diatribe, non solo tra gli Stati, ma anche tra climatologi, studiosi e appassionati.
La polemica rasenta l’assurdo, infatti una riduzione delle sostanze inquinanti offrirebbe agli abitanti del nostro Pianeta un risanamento morale, economico e della salute pubblica. Morale perché inquineremo meno ed avremo un Pianeta più pulito, economico perché saranno incentivate nuove tecnologie e nuovi prodotti, inoltre saranno gradualmente abbandonati gli idrocarburi che inquinano pesantemente l’aria delle città, e che sono anche causa di malattie (salute).
Il Global Warming è un termine inglese utilizzato per indicare l’aumento della temperatura media dell’atmosfera terrestre e degli Oceani negli ultimi anni. La teorie più affermate dalla maggioranza di scienziati è che il riscaldamento del Pianeta sia causato dalle attività umane, in particolare dalla produzione di CO2.
Ma abbattere la diffusione di sostanze inquinanti nell’atmosfera vuol dire rivedere completamente i sistemi di produzione e di trasporto per miliardi di persone. Da modesto osservatore ritengo che seppure con tutti i buoni propositi, questa generazione umana non riuscirà in questa impresa ed il Global Warming proseguirà a crescere, la temperatura del Pianeta salirà ancora e ben oltre i 2°C pronosticati, sempre che non intervengano in aiuto cambiamenti climatici ciclici, ma nel breve termine di 10-20 anni non ne sono previsti.
E’ finito il G8, all’Aquila la terra ha ripreso a tremare, ed in Italia è attesa un’ondata di calore. Farà caldo, molto caldo, con valori di temperatura che dalle ultime proiezioni appaiono elevati nei limiti della media del caldo estremo dell’Estate: avremo quello che un tempo veniva chiamato Solleone.
Tuttavia nell’Era del Global Warming l’Estate fa paura, ed ogni anno si riparla del 2003, quando in Italia ed in Europa morirono migliaia di persone per il caldo.
Il clima rovente dell’estate africana fa paura per l’eccesso di allerta, anche perché come spesso avviene, i mass media – colpa anche degli esperti – danno i numeri.
Ma non è terrorismo annunciare periodi di caldo, anzi, tutto ciò serve per mettere in azione la prevenzione. Su richiesta dei cittadini, le autorità vengono sollecitate a creare spazi e condizioni favorevoli per proteggersi dal caldo. Negli U.S.A., in coincidenza con le ondate di calore, vengono aperti ai cittadini degli spazi chiusi e climatizzati.
Infine, c’è chi sostiene che viene data troppa enfasi all’arrivo del caldo e che negli ultimi anni le temperature non sono aumentate. Beati loro che vivono nell’isola felice della frescura. Preferisco il terrorismo mediatico che annuncia un caldo mai visto a 35°C, valore che mi fa anche sorridere perché si realizza ogni estate e varie volte su molte città italiane.