Lungi da noi avventurarci in previsioni ultra dettagliate per l’Immacolata o addirittura per tutto il mese di dicembre. Chi vi propina queste cose ha le sue ragioni e non è questa la sede più opportuna per discuterne. La nostra vuol essere un’opinione anche alla luce di alcuni elementi scientifici – o se preferite meteorologici – incontrovertibili.
E’ innegabile che novembre, ancor prima ottobre, stia proponendo estremi climatici sorprendenti. S’è passati dalla tarda estate all’inverno, in un sol colpo. Ora, dopo aver scrutato mappe su mappe, possiamo darvi per certo il ritorno dell’Alta africana. Diciamo pure che a livello atmosferico vi sono tutti gli ingredienti affinché la rimonta condizioni gran parte del mese di dicembre.
No, non vogliamo scoraggiarvi. E’ un dato di fatto. Le dinamiche che regolano la circolazione emisferica non depongono a favore di un avvio invernale col botto. Non addentriamoci in teorie scientifiche difficilmente comprensibili ai più, sappiate solo che vi sono alcuni studi che certificano condizioni anticicloniche persistenti in presenza di un Vortice Polare compatto e possente alle alte latitudini. Ma c’è un ma.
Anche negli studi più rigorosi esistono le eccezioni. Basterebbe un non nulla per stravolgere quella che apparentemente è una tendenza previsionale inattaccabile. E quel non nulla è ben fotografato da alcune proiezioni modellistiche mattutine, che a ridosso dell’Immacolata vedrebbero un importante stravolgimento meteo.
C’è chi punta addirittura al gelo e sappiate che se dovesse arrivare per davvero, avrà una sua spiegazione scientifica. Semplicemente quel che sta accadendo alle alte quote dell’atmosfera potrebbe non avere ripercussioni ai piani bassi. Ma siamo quasi sicuri che chi propone proiezioni glaciali da qui a un mese, questi elementi non li ha considerati neanche lontanamente. Ed allora via la spettacolarizzazione meteo, spazio alla meteo con la M maiuscola…