Dall’elaborazione grafica del modello delle MRF, risoluzione Unisys, sembra lampante che la situazione prevedibile anche sul lungo raggio vada, via via, a consolidarsi.
Tralasciamo per un attimo le JS, per altro rappresentate da identica configurazione rispetto alla circolazione a 500 hpa, per seguire come, nei nove pannelli rappresentati, si viene a prospettare la situazione.
V’è un “identità”, nella media oscillazione delle correnti a detta quota, praticamente inossidabile. Una disposizione che segna, o sembra voglia segnare, in maniera molto evidente una profonda saccatura in area mediterranea (un quasi omega rovesciato).
Se osserviamo lo “spartiacque”, ideale tratto rosso elaborato, che divide una rotazione oraria dal suo opposto, ne ricaviamo una persistenza dei flussi quasi unidirezionale.
La stessa insistenza di detta configurazione riesce, dà agio, all’anticiclone atlantico di espandersi, in tutto il suo vigore, sino a ricoprire buona parte del segmento geografico che va dalle coste orientali americane a quelle occidentali europee.
Certamente una configurazione “fuori ordinanza”, se relazionata al periodo nel quale essa sembra rappresentarsi.
Da ciò possiamo dedurre, data l’ampia evoluzione (ondulazioni) delle correnti a 500 hpa, che la caratteristica del tempo “futuro” possa essere contrassegnata da una situazione “anomala” di blocco in Atlantico.
Non si intravede, pertanto, quella logica e primaverile “migrazione” della figura altopressoria in area meridionale dell’Europa.
Anche se la stagione di “transizione” spesso mostra tali “incongruenze”, configurazioni bariche non propriamente primaverili, esse non assumono mai una “persistenza temporale” che vada oltre i 7/10 gg. Oltre questa ipotetica soglia si potrebbe disegnare il “passo”, confine, tra una situazione “normale” e una con caratteristiche, più o meno marcate, composte da una serie di “piccoli e grandi anomalie”.
Sicuramente, allo stato attuale e vista la scadenza previsionale osservata, non si può determinare, in assoluto, che questa dia una tendenza “consolidata”; ma, inequivocabilmente, una progressione che deve essere accuratamente monitorata.
La “perseveranza” di una configurazione barica nel tempo può aprire “le porte” ad una situazione “atipica”.