La situazione che si prospetta nel futuro lungo/medio raggio, dopo questa veloce goccia fredda, per molti motivi non così drammaticamente incidente come i modelli volevano indicare (parte della nostra Penisola è rimasta in ombra), ora è affidata ad una parziale rimonta dell’anticiclone di matrice sub-tropicale sulla nostra Penisola.
Dallo stesso modello rielaborato e ricavato dalle UKMO (gpt a 500 mb ed a 144 ore), si può osservare quanto la situazione si mostri ancora una volta e come abbiamo spesso visto nel passato, molto controversa.
Si evince una chiara disposizioni delle correnti, nella medio ed alta tropopausa, con disegno/curvatura (come mostra la carta ridisegnata) a carattere nettamente anticiclonico, quindi nel senso orario delle correnti.
L’anticiclone viene sempre mantenuto in vita dalla sua matrice, ma subisce offese: in prima istanza dalle saccature nord atlantiche a cui, per ovvie ragioni (salti d’onda), si interpongono delle risposte più fredde/fresche di natura Continentale (già visto…).
Quindi, possiamo dire che, durante tutti i periodi di transito e da vari anni a questa parte, tale situazioni si presentano con estrema regolarità: L’HP dinamico che viene offeso sia da ovest/nord ovest che da nord/ nord est.
Questo non indica certo un incipiente cambiamento della struttura barica nel comparto europeo, ma solo un regolare od irregolare, come si possa nominare o preferite chiamarla, situazione cambiamento graduale delle correnti in quota.
Siamo ben lontani dalle situazioni di transito (estate/autunno), ma l’attuale umore dell’atmosfera non riesce a regalarci altro che: veloci sequenze di cavi d’onda, contrapposte a promontori che hanno una successione estremamente regolare.
Viene considerata, in questo caso e nel matematico, una soluzione deterministica con una netta componente atlantica; mentre viene evidenziata, di contro, una soluzione molto al limite e che vede aria Continentale in contrasto con quella Oceanica.
Abbiamo sovente descritto queste due situazioni come off limits, tra l’ovest e l’est, ma sappiamo perfettamente che nella casistica la forza dell’oscillazione atlantica prevale, poiché la sua ondulazione è dettata dall’Oceano. Oceano che, pur non avendo un conduttore classico (depressione d’Islanda), si camuffa in mille forme e piega le aspre curvature d’onda.
Concludendo possiamo trarre la seguente conclusione: qualcuno soffia o frusta l’onda, ma tale onda spesso crea delle risposte “diatoniche” che si traducono in oscillazioni termiche assolutamente casuali e precipitazioni non equilibrate.
Da questo momento in poi commenteremo l’inverno che sarà!