Dopo questo primo affondo freddo, per taluni fresco, ma nella sostanza nulla cambia, dovremmo assistere ad un periodo di “nuova transizione”. Le correnti fredde di origini polare, mano mano, verranno sostituite, data una diversa inclinazione dell’asse di HP lungo i meridiani, da correnti di “risposta” ad un nuovo e più marcato “affondo artico” diretto verso la parte più occidentale del bacino del Mediterraneo.
Dalla carta rielaborata, inerente la situazione evolutiva del modello delle ECMWF, si intravede come questo risultato finale (carta inserita) sia il frutto di uno “scivolo verso ovest” (west shift) della depressione Mediterranea.
Ovviamente questo causerà un “ferita molto profonda” nel cuore del nord Africa, ben oltre la catena dell’Atlante, con conseguente disposizione delle correnti in quota ed al suolo, nuovamente nord africane.
Certamente non si tratterà nella maniera più assoluta di una situazione di caldo ad oltranza, ma di un temporaneo e non marcatissimo, aumento dei valori termici. Le temperature andranno ad incrementarsi in particolar modo sulle regioni balcaniche e quelle del levante italico. Tornano le precipitazioni “tipiche autunnali”.
Resta, tuttavia, una situazione molto evolutiva che vedrebbe tra il 14 ed il 15 di novembre, un nuovo e più corposo afflusso di aria fredda dal nord Europa diretta verso il bacino centrale del Mediterraneo.
Per molti altri modelli, in primis GFS, questa situazione non è affatto letta, al contrario viene rimarcata una fase fredda/fresca quasi perdurante.
Non penso che la lettura delle GFS sia corretta, poiché non tiene conto che, in tutto il nostro Emisfero, vi sono delle situazioni ancora non ben definite e relative a “manovre” ancora di inizio autunno.
So che questo editoriale, per molti lettori, sembrerà in netta stridenza rispetto ai precedenti; ma non posso “ignorare” quanto risulta e scaturisce dalla ultima analisi di Reading, ECMWF 50 su 50 membri.
Probabilmente iniziamo o stiamo per entrare in una “nuova fase ciclica”, i cui aspetti al momento poco chiari, potrebbero ritornare a leggersi, mediamente, nell’arco dei 7/8 gg.