Come annunciato in precedenti editoriali, la circolazione globale sul nostro Continente, più segnatamente sulla parte centro meridionale europea, sta via via assumendo connotati molto più prossimi alla stagione primaverile, mentre sembra palesarsi, verso la fine del mese, una prima fase in controtendenza. Il vortice freddo inizia la sua progressiva “resa” e relativo arretramento verso le regioni sub polari.
Abbiamo, in passato, indicato le cause circa questa nuova disposizione delle correnti alle medio alte quote della tropopausa, indicando che la persistenza di una depressione, a largo delle coste ispaniche, avrebbe prodotto una prima “onda termica” nettamente opposta al flusso freddo da mesi persistente. Non si tratta, come qualcuno potrebbe intendere, di un’anticipazione “tardo primaverile”, ma di un chiaro segnale che la stagione, ormai alle porte, intende guadagnare in maniera sempre più decisa l’area Mediterranea. Sino a qualche tempo fa la nostra Penisola era quasi, per intero, compresa, alla quota di 500 hpa, tra una – 28° C/ -32° C.; ora molti modelli ci mostrano un cospicuo incremento di tali valori sino ad una -15° C che si spinge verso le nostre regioni centro meridionali di ponente.
Il risultato al suolo o alle medio e basse fasce dell’atmosfera sembra ormai molto evidente: un flusso “decisamente mite” avanzerà, con graduali situazioni stabilizzanti, verso l’area centrale del Mediterraneo.
Tuttavia tale trend, non “pulito”, al momento sembra essere imputabile ad una “normale” ondulazione del getto sub tropicale (quota 300 hpa) e non ad una definitiva affermazione di un promontorio alto pressorio sulla nostra Penisola. Sul lungo termine esistono ancora molte contraddizioni, eredità pesante della passata stagione, che non indicano una fase propriamente stabile e duratura nel tempo. Certamente assisteremo ad un chiaro riallineamento dei valori termici, che raggiungeranno e per molte zone “oltrepasseranno” la media trentennale del periodo considerato, portando un “tiepido respiro” sulle nostre regioni .
Lo schema, sopra descritto, si identifica come uno dei più classici della stagione primaverile, ove, un primo impulso “mite”, guadagna gradualmente la nostra Penisola da sud a nord. Rimane ancora e per il momento, parzialmente fuori da questa circolazione, il nostro settore estremo nord orientale.
Ci siamo ormai “liberati” della persistenza “fredda” ed andiamo incontro ad una fase più appropriata ed in controtendenza. Sicuramente non possiamo pensare che si tratti di una fase lunga nel tempo. Rimangono sempre delle “insidie” fredde che potrebbero “colpire” il nostro Paese in maniera molto veloce”.
Per il momento liberiamoci dall’idea dei “pesanti fagotti” – alias indumenti invernali – e “respiriamo primavera”.