Ideale struttura termica per situazioni da “sovrascorrimento”.
L’aria fredda, attraversando le pianure della Germania, si presenterebbe su tutto il settore della Francia centro occidentale per riversarsi in maniera decisa sul bacino centro settentrionale del Mediterraneo, settore centro occidentale.
Pur non escludendo una residua infiltrazione dalla “porta della bora” la principale direttrice sembra quella occidentale. Tale nucleo gelido una volta giunto sul Nostro mare attiverebbe un richiamo di correnti più miti ed ante frontali in direzione delle nostre regioni centro meridionali. Questo duplice “incontro”, date le differenti qualità termiche delle due masse d’aria in gioco, costringerebbe l’aria “mite” ad un a repentina azione di sollevamento forzato da parte dell’aria fredda.
Nascono quindi le tanto auspicate situazioni “contrastanti” utile alla formazione delle precipitazioni nevose. Tale dinamica implica anche una rotazione antioraria dei venti, quindi una relativa formazione di nuclei depressionari che si posizionerebbero tra il medio ed alto Tirreno in successiva evoluzione verso le regioni centrali. Con questa situazione molto evolutiva e con la progressiva affermazione dell’aria “relativamente” più mite, in quota, verso le regioni settentrionali, non dovrebbero mancare le precipitazioni, prevalentemente nevose, sulle regioni centro settentrionali. Ovviamente a quote pianeggianti sul settore padano e a quote medio basso collinari sulle restanti regioni del centro (levante e ponente).
Il nucleo freddo, tuttavia , non riuscirebbe a spingersi in maniera decisa verso le regioni meridionali e stazionare, nella sua importante azione di contrasto, tra l’alta Campania ed il basso Lazio. Sotto questa ideale linea di demarcazione (occlusione) le precipitazioni nevose potrebbero posizionarsi oltre la quota dei 500/600 mt, con progressiva maggior altezza procedendo verso sud.
Questa sembrerebbe la tesi più accreditata da una visione/ispezione fatta su una serie di modelli tra i più significativi. Ovviamente, data la distanza temporale dell’accadimento, dovremmo rivedere tale esposizione previsionale e magari correggerne qualche passo.