Pressato dall’attività del vortice canadese questa figura barica, diventata ormai imperante durante il periodo invernale, dopo le sue fugaci spinte dinamiche verso nord, pare non reggere tale “verticalità” e distendersi in direzione dell’Europa nord orientale.
In precedenza avevamo indicato che dopo questo “ideale periodo di stasi”, inizi del mese prossimo, tale figura pressoria avrebbe ritentato nuovamente un percorso già segnato imbrigliando, ancora una volta, il vortice freddo sul settore della media Russia europea.
Certamente stiamo trattando di un periodo “previsionale” assai lungo, bel 9 giorni, ove tutto potrebbe subire dei mutamenti anche notevoli, ma la tendenza espressa da una seria di osservazioni effettuate sui plurimi modelli ci indica una configurazione “ipotizzabile” come tra le più probabile sul settore dell’Europa centrale, ivi mediterranea.
La tecnica che usiamo, per spingerci oltre il normale e lecito prevedere, è sempre la stessa e si riassume nell'”attrattore numerico”. Una sorta di interpolazione di configurazioni pressorie (linee) nella quale ne scaturisce una serie di sinusoidi che mostrano delle frequentazioni ed affollamenti molto evidenti.
Ipotizziamo, pertanto, non indicando una data esatta, ma solo orientativa, che entro la prima decade del mese di dicembre si possa presentare un nuovo afflusso freddo, di matrice continentale, diretto verso la parte centrale del Mediterraneo. Quindi una recrudescenza del freddo ed il ritorno di situazioni “prettamente invernali”.
Vi sono ancora molte incertezze, tuttavia, una delle quali, sempre estrapolata dalla stessa tecnica, potrebbe rintracciarsi nelle “medie frequentazioni/affollamenti” che “l’attrattore” presenta nelle fasce periferiche. Tale alternativa viene indicata, in linea di massima, sempre attraverso una configurazione similare, ma con una tendenza del vortice freddo nello “scivolare” verso la Penisola iberica.
Sono solo due ipotesi, ipotesi che al momento tengono in netto rilievo la prima che abbiamo descritto: aria artica “catturata” tra due onde convesse (promontori) che scivola verso la media e bassa Europa centrale.
Ovviamente “giocando” con il probabilismo dovremmo necessariamente aggiustare il tiro con il passare dei giorni e riuscire ad individuare in maniera più chiara le modalità, sia in ordine al fattore temporale che a quello della fenomenologia, di questa “teorica” avvezione fredda.
Certamente non avrà i caratteri “fulminei” (irruzione) della precedente, ma si presenterà in maniera molto più graduale (avvezione).