Avevamo paventato che la solo orografia non bastasse per individuare le precipitazioni e sembra che così sarà. L’aria artica non può e non deve essere letta sempre attraverso i “soliti schemi”.
L’aria fredda, di origine polare come già detto, non tracimerà solo dalla porta della “bora”, ma anche ed in buona parte dalla “fossa del Rodano”.
Cresce per il Tirreno, nelle prossime ore, la prospettiva di neve a quote molto basse, con un possibile coinvolgimento della Capitale attraverso qualche “fiocco di neve”.
Il caos più rimarchevole si può leggere attraverso una “rianalisi” che i maggiori modelli cercano, quasi in un “delirio”, di accostarsi allo stato più prossimo alla realtà atmosferica; tentando di rileggere delle situazioni che sul medio termine potevano considerasi consolidate.
Nessun “panico”, l’idea che l’atmosfera ha è quelle di proporci, sul medio e lungo, una situazione crescente di freddo, ma soprattutto neve, per molte regioni del centro nord.
Se qualche “espressione matematica” ora, non riesce a cogliere questa tendenza, quasi certamente lo farà le immediate prossime emissioni.
Ci attende, come ribadito in precedenti occasioni, un periodo mediamente lungo, di freddo con situazioni “ottimali” per precipitazioni nevose. Precipitazioni che gradualmente guadagneranno le regioni centrali per poi, entro gli ultimi giorni del mese, spingersi sino a quelle settentrionali ed in particolare sulle centro orientali padane.
Insomma credo, in assoluto, che le carte debbano “inchinarsi” doverosamente ad un attento e “sano” nowcasting.