Pur trattandosi di una proiezione sull’estremo lungo raggio, sette giorni, possiamo ribadire, come accennato in precedenza, che dopo una tregua sia precipitativa che termica, tra sabato e domenica prossimi, si possano verificare delle buone possibilità per meteore atmosferiche.
La quasi totalità delle elaborazioni numeriche indica una prima fase fredda e nevosa per buona parte delle regioni centro meridionali, segnatamente quelle di levante (Abruzzi, Molise, Calabria ionica e con possibile coinvolgimento della bassa padana – Emilia-Romagna), tra la giornata di domani e quella di mercoledì. In effetti la depressione, nella sua complessa struttura, la cui matrice risulta essere situata sui Balcani settentrionali sarà in grado di far affluire sulle nostre regioni di levante dell’aria fredda che progressivamente si trasferirà al nostro meridione. Aria fredda originante da una rotazione antioraria tra Polonia e Romania.
Viene confermata la situazione di blocco bicellulare: Alta atlantica e dinamica sull’ est/nord est continentale. Tale configurazione, dopo un relativo rallentamento, riuscirebbe a catturare una nuova saccatura del Vortice Polare comprimendola, tramite un west shift, in un itinerario che, dalla media Europa orientale, si porterebbe gradualmente sulla parte più settentrionale del bacino del Mediterraneo. Ne scaturisce quindi un temporaneo richiamo di correnti più miti dal Tirreno centro occidentale in rapido contrasto con il sopraggiungere di altra aria polare.
Le condizioni potrebbero essere ottimali, per gli inizi della settimana prossima ventura, per le regioni del nord: Lombardia, Triveneto ed Emilia-Romagna, ove potrebbe cadere neve a quote medio basse.
In ogni caso tale evoluzione non si mostra esclusivamente, e giustamente, produttiva solo per il nord; poiché l’aria fredda tenderebbe a guadagnare terreno verso le nostre regioni centrali, sia di levante che di ponente, riportando nuovamente precipitazioni a carattere nevoso per il centro a quote collinari.
Per il futuro, ancora più remoto, si comincia a percepire una possibile fase in controtendenza ed il ritorno, verso i primi di marzo, di condizione nettamente più stabili e dai caratteri, finalmente, primaverili.
Ovviamente, su questa nuova fase, dovremmo necessariamente ritornarci e confermare se si tratta solo di un debole segnale o se il tutto venga “riassorbito” in una reiterata fase di persistenza delle condizioni invernali.