Dalla carta rielaborata che indica le temperature registrate in Europa alle ore 5 UTC, si evince chiaramente che un flusso di aria molto fredda, di matrice continentale, si sta portando verso le nostre regioni, mentre più ad occidente e a sud ovest, sta prendendo “forma” un respiro mite oceanico/mediterraneo.
Dalle ultime elaborazioni ricavate da un’interpolazione di più modelli, si prospetta, già a partire da questo week end, un “muro contro muro” tra due masse d’aria dalle spiccate e divergenti caratteristiche termiche.
Avremo, già da domenica, un ulteriore calo termico ed una progressiva “interferenza” in quota con aria decisamente più temperata.
Questa situazione vedrebbe un progressivo sovrascorrimento dei due flussi disomogenei che cominceranno a produrre i propri effetti, sulle regioni centro meridionali e su quelle nord occidentali, già a partire dalla seconda parte della settimana prossima ventura.
A tale situazione, già di per se molto complessa, dovrebbe aggiungersi l’ingerenza di una saccatura atlantica che renderebbe tutta l’evoluzione ancor più caotica.
Analizzando il diagramma delle precipitazioni e delle temperature a 850 hpa (quota medita 1390 mt) puntato su Roma, possiamo leggere che dopo un netto calo termico per le prossime 24/48 ore, la temperatura andrà progressivamente aumentando a detta quota per via di infiltrazioni di aria più temperata. Come mostra la verticale disegnata, ovviamente riferita alle regioni del Tirreno centrale, lo zero termico dovrebbe attestarsi intorno ai 900 mt. con possibili precipitazioni che assumerebbero carattere nevoso intorno ai 300/400 metri.
L’istogramma puntato su Verona, indica un analogo processo, sebbene esso venga traslato nel tempo di almeno due giorni. Possibilità quindi di precipitazioni nevose, anche a quote pianeggianti per il settore padano, segnatamente e in una prima fase a quello centro occidentale.
Tale evoluzione mostra una complessità di “interfacce” tra diverse soluzioni bariche che vedrebbero con una certa progressione l’istaurarsi di condizioni meteo sempre meno stabili. Permarrà, per almeno 4/5 gg. un ‘ingerenza di correnti fredde dai quadranti nord orientali, nei medi e bassi strati dell’atmosfera; mentre uno scorrimento opposto, quello che necessita per le precipitazioni, guadagnerà la quota stabilendosi progressivamente attraverso l’affermazione di una saccatura atlantica.
Possiamo, perifrasando, concederci il termine: “sotto il tiro incrociato di tre fuochi”.
Lo stesso modello di Reading (ECMWF) vedrebbe l’isolarsi di una depressione in quota sulla nostra Penisola, ove si pone nettamente in chiaro questa duplice e marcata interferenza di correnti disomogenee tra loro.
L’inverno mostra ancora delle buone “riserve” da spendere.