Stabilito che il gioco tra promontori d’onda e cavi d’onda ha una sua manifestazione temporale non proprio “fulminea” dobbiamo constatare che tale “salto” riuscirebbe a svilupparsi, attraverso un deciso picco termico, in sole 12 ore o qualcosa in più.
Tale evento sembra essere dettato da alcuni fattori molto importanti. Un brusco cedimento dei GPT in area continentale (HP dinamico in sede russa), letto a fasi molto alterne dalle elaborazioni deterministiche nei giorni passati, di contro l’enorme pressione del vortice freddo, semi stazionario nelle regioni polari per oltre un mese e mezzo, ha immediatamente colmato questo “vuoto”.
Altra concausa è attribuibile ad una “goccia fredda” (farfalla atmosferica) che, tra le Baleari e Gibilterra, ha immediatamente convogliato “il getto” in direzione del Mediterraneo centrale.
La fulminea interazione di tali elementi ha determinato, senza esitazioni e senza particolari spostamenti del cavo d’onda tra est ed ovest, una discesa meridiana di origini Artiche. La spinta dinamica dell’area anticiclonica di matrice atlantica non sembra essere stata “determinante”. Essa, in effetti, non si presenta molto ampia, ma riesce ugualmente a spalleggiare, tramite una fusione del tutto transitoria con un HP termico ad ovest/nord ovest dell’Islanda, l’intero sviluppo di detta saccatura.
Trovarsi ora a discutere circa gli effetti di questa “irruzione” sulla nostra Penisola rimane il punto più oscuro. L’accelerazione di questa massa d’aria fredda troverebbe il Mediterraneo assolutamente impreparato. Un brusco richiamo di correnti ante-frontali in immediato impatto con aria di ben altre caratteristiche ed origini. Gioco forza anche la temperatura dei mari dovrebbe dar agio ad un contrasto termico molto marcato con la possibilità, reale, che si possano formare delle depressioni in maniera del tutto irregolare e di diversa origine.
La non attitudine del Nostro mare di ricevere una “offesa” così inaspettata (irruzione) potrebbe produrre degli effetti dai caratteri anche marcatamente instabili, soprattutto laddove l’orografia gioca un ruolo determinante.
Potremmo ipotizzare delle precipitazioni, regioni centro settentrionali, sia del levante che del ponente, molto irregolari con relativa possibilità di manifestazioni nevose anche a quote più basse di quelle precedentemente indicate e sino a raggiungere quote, in alcune aree del nord ed alto adriatiche, della media ed alta collina (500/700 mt).
L’impressione che se ne ricava da questa “peculiare” situazione potrebbe essere descritta in questa maniera: una porta ben salda e chiusa a doppia mandata, improvvisamente, viene forzata da un’ onda che la scardina senza alcuna difficoltà.