Abbiamo notato come, da qualche giorno, il modello delle GFS elabora di runs molto discordanti che vedono, questa “stupenda perla artica”, danzare tra oriente ed occidente. Il motivo per cui potremmo ritenere la causa di ciò, potrebbe essere ricondotto all’attuale StratWarming in atto sulla verticale del polo nord ed in progressiva propagazione dai piani più elevati della stratosfera ai piani isobarici più bassi e più vicini alla tropopausa; tuttavia pare che il solo “determinismo” atmosferico by Global Forecast ne subisca la maggiore interferenza. Molti altri elaboratori stanno indicando soluzioni molto più discordanti, Reading in prima battuta.
Quasi sicuramente non potremo “sciogliere alcuna prognosi” sino agli inizi della settimana entrante. Oltre che la caotica e costante rappresentazione atmosferica, vi sono molti altri parametri che stanno “disturbando” le emissioni modellistiche, fatto questo piuttosto ricorrente allorquando si è in presenza di una potenziale avvezione assai fredda alle latitudini centro-meridionali europee.
L’ultimo aggiornamento GFS (06) segue la linea del precedente, ma mostra una situazione contrastante ben più “vivace” in area mediterranea (depressione) e quindi più ricca di potenziali precipitazioni, seppur meno fredda e meno eclatante sotto il profilo termico rispetto al run precedente; non è quindi da escludersi affatto un ingerenza “basso atlantica” in area mediterranea, che diverrebbe terreno di scontro fra queste masse d’aria totalmente differenti, tra l’altro, come avevamo già pensato e scritto in precedenti editoriali.
Pertanto pur non escludendo affatto tale ingerenza oceanica, i modelli ci stanno tracciando quella via da molto tempo già da noi percorsa e cioè una preponderante azione molto fredda dai quadranti nord-orientali in contrasto con infiltrazioni più miti ed umide.
Occorrerà in ogni caso, riesaminare la situazione e seguire tutti i prossimi aggiornamenti e, in tale attesa, vedere anche come gli altri modelli (quelli europei per primi, UKMO e ECMWF) si comporteranno e risponderanno a tali interferenze.
Tutto dunque è in movimento e discussione, ma pur sempre non assolutamente in deroga alle principali leggi della termodinamica; occorrerà solo capire che peso avrà questa gelida irruzione rispetto al mite “affronto” oceanico, tenendo sempre presente che il “gelo” è una cosa mentre la “neve” è altra: perché per la seconda opportunità sono assai necessari quei maggiori contrasti fra masse d’aria disomogenee, mentre per il primo si tratterebbe per molte regioni mediterranee di qualcosa di molto eclatante ma poco produttivo in termini di precipitazioni.
Dilemma ancor non “dipanato” e molta cautela prima di affermare, anche con una certa approssimazione, che la “congrua” e gelida avvezione sia, anche in parte, destinata alla nostra Penisola. Tutto si svolgerà in un “disordinatissimo” confluire di “notizie atmosferiche” che non troveranno ancora “la giusta causa” per essere pubblicabili e “certe”.