Per meglio significare la situazione, long range, abbiamo inserito la carta delle ECMWF relativa alla circolazione ed UR alla quota di circa 1550 mt. (850 hpa) e facente data: 19.8.2006. In essa si evidenzia chiaramente che, dopo un flusso di aria fredda (fresca) ed instabile diretto verso la nostra Penisola, un letto di correnti di ex origine polare si spingono verso la Francia/Penisola iberica.
Nasce una goccia fredda in quota, una sorta di cut – off depressionario, tale da richiamare sulla parte centro meridionale del Nostro mare aria calda di origini africane. Non si tratterebbe di un promontorio (HP afro mediterranea), ma di una risposta ad un cavo d’onda che dispone il suo asse troppo ad occidente della nostra Penisola.
Una situazione che favorirebbe un netto incremento delle temperature sulle nostre regioni centro meridionali, più spiccatamente meridionali, accompagnato da una non chiara stabilità delle condizioni atmosferiche in quota. Molto frequenti saranno le velature del cielo e le deboli piogge tipiche di questa circolazione. L’aria calda, pur originata dall’entroterra africano quindi dalle caratteristiche asciutte e semi desertiche, attraverserebbe una vasta porzione di mare (Mediterraneo) arricchendosi successivamente di umidità tale da formare quelle coperture nuvolose estese ed alte.
Si prosegue quindi in condizioni sempre precarie, poiché, dopo questo nuovo impulso caldo (io lo appellerei “antefrontale”), la saccatura fredda si dovrebbe spostare gradualmente, con il suo asse verso ESE, permettendo a fronti atlantici di valicare la cortina delle Alpi, sino a spingersi sulle nostre regioni centrali.
Un mese di agosto, tutto sommato, in pieno regime con altre annate. Un periodo nel quale iniziano le “piccole e grandi rivoluzioni” atmosferiche.