Già appena ieri siamo usciti con il commentare una situazione evolutiva, sulla base di più modelli, che vedeva sul lungo raggio un’importante ridistribuzione barica sul comparto dell’Europa occidentale.
Avevamo palesato la possibilità che, dopo questa fase fredda, a causa di un cut-off del vortice polare, scivolamento e divisione dello stesso verso SW ed in area atlantica, l’HP delle Azzorre avrebbe abbandonato la “sua tenace presa” continentale per spingersi verso l’Atlantico centro settentrionale e riacquisire la sua, indispensabile, base o radice sub tropicale per una vita più longeva.
Come mostra la carta rielaborata, prevista per il 27 del corrente mese, tale ed auspicabile nuova configurazione sembrerebbe crescere nella relativa possibilità di accadimento.
Il nostro anticiclone non poteva “lavorare” in uno stretto pressing con il vortice freddo (VP), avrebbe in ogni caso perso ogni “battaglia” e sarebbe stato costretto a veloci rimonte dinamiche ed altrettante “cadute”.
Ora dopo questa “interferenza” viene ad allontanarsi dallo scacchiere europeo e cercare “lidi” ben più consoni per trovare nuovo vigore e robustezza nella struttura che normalmente lo contraddistingue.
Viene quindi a mancare questo contatto diretto con il VP, apporti di aria più mite lo fanno crescere ben strutturato anche in quota e soprattutto riaggancia la sua matrice sub-tropicale che inizia a spingerlo verso latitudini sempre più settentrionali.
Potremmo desumere, dato il nuovo disegno posto in essere dalle ECMWF, che l’atlantico anticiclone inizia una fase di “longitudinale sbarramento” ai flussi occidentali.
Questo disegno in verticale, come mostra l’asse di promontorio disegnato sulla carta, potrebbe essere causa, fase iniziale, di un richiamo di correnti miti verso l’area mediterranea, mentre quelle più fredde, momentaneamente, riuscirebbero appena a raggiungere la Francia settentrionale e l’Inghilterra.
Seguirebbe una fase di nuovi impulsi freddi diretti verso la nostra Penisola, sempre verso fine mese (29/30) ed attraverso un graduale spostamento dell’asse anticiclonico verso NE e relativo trasferimento di tutta la suddetta configurazione verso est.
Una saccatura fredda verrebbe quindi necessariamente chiusa in ambito mediterraneo ed apporterebbe le precipitazioni necessarie, che sono mancate in passato, in alcune aree del centro nord italico.
Naturalmente attendiamo altre conferme e vediamo se si verificheranno le condizioni per un “serio e più stabile blocco anticiclonico in Atlantico”.