Diciamo che questo primo scorcio della stagione estiva mostra, come già diagnosticato in passato, molte incongruenze. Incongruenze dovute ad una distribuzione barica sul nostro Continente che vede nuovamente protagonista l’anticiclone atlantico (Azzorre) in pulsazione dinamica verso latitudini molto settentrionali. Qui si coglie, da tempo, il primo segnale di una certa anomalia.
Come da rielaborazione del modello ECMWF a 240 h, ovviamente da prendere con tutte le cautele del caso (trattasi di una prospezione sul lungo termine), viene posta in essere una netta rimonta della suddetta figura altopressoria che si spinge, con i suoi geopotenziali, oltre il 65° Nord.
Detta figura, come da scritta in nero (vedere contributo grafico), è ben sorretta da una struttura pressoria di HP con origini e matrici sub tropicali.
Tale anticiclone, delle medie e basse latitudini europee, si sposta nuovamente ad ovest delle coste iberiche e spinge il “cugino” atlantico alla conquista della porzione più settentrionale dell’Oceano.
Ovviamente da questo promontorio, onda molto ampia nel comparto occidentale del continente Europa, ne consegue una risposta di un “cavo” (saccatura) la cui direttrice è da NNW/SSE e la relativa matrice, sempre da tratto in nero rielaborato, è da imputarsi all’ingresso del VP (vortice polare).
Da qui si apre, tra le due configurazioni sopra esposte, un varco “franco” per la discesa di correnti nord occidentali (aria polare marittima) in direzione del bacino centrale del Mediterraneo.
Viene totalmente sostituita l’onda termica stabilizzante e calda, che ci sta attualmente interessando, in favore di una “opposta” e dalle caratteristiche certamente meno stabili e termicamente nettamente più fresche.
Ad est del Continente si ripropone una nuova rimonta e affermazione, risposta ad un cavo d’onda, di un figura pressoria di origini continentali, sorretta da altro HP sub tropicale che si spinge sul medio oriente.
Una sorta di “gola” ove troveranno agio delle depressioni che avranno un peso determinante circa la tipologia del tempo che ci riguarderà da qui a circa 10 gg.
La stabilità viene nettamente “incrinata” e la sua durata, al momento, non sembra chiaramente diagnosticabile nel futuro anche più lontano.