Abbiamo commentato appena due giorni fa che qualcosa non sarebbe andato proprio per il “giusto verso” e che molte delle regioni che ipotizzavamo come “favorite”, con buona probabilità, saranno tagliate fuori da manifestazioni nevose a quote medio basse. La causa resta sempre la stessa: una depressione che dal Mediterraneo occidentale andrà a collocarsi, con il suo minimo, sulle nostre regioni centro meridionali conducendo un antefrontale di “blocco” alle correnti fredde ed originanti dalle alte latitudini europee.
Per meglio spiegare la situazione evolutiva, liberandoci dagli schemi matematici, possiamo commentare questa rielaborazione del SAT in tempo reale.
Si coglie, chiaramente, un primo fronte freddo che si addossa all’arco delle Alpi, mentre una depressione sulla Penisola Iberica, settore centro occidentale, inizia a muovere i suoi passi verso le nostre regioni centro meridionali. Chiaramente la disposizione delle correnti, che precedono tale bassa pressione, inizieranno a richiamare dalla parte più meridionale del Nostro mare, miti correnti da sud ovest in direzione delle nostre regioni centrali di ponente. Quindi, già da domani, inizia lo scontro diretto tra queste due disomogenee massa d’aria (aria artico polare vs aria mite mediterranea).
Lo stretto contatto di questi due “fronti” darà modo alla depressione di approfondirsi in corrispondenza del nostro centro sud peninsulare con un’occlusione (linea di demarcazione tra aria fredda ed aria mite) posizionabile tra il medio Lazio e le basse Marche. Nasce, di conseguenza, un argine al libero percorso dell’aria fredda verso sud. Ribadiamo quindi che il grosso del nucleo freddo rimarrà “imbrigliato” sulle nostre regioni settentrionali ed oltre Alpe. Non si ipotizzano, pertanto, nevicate a quote medio basse, sulle nostre regioni centrali. Il punto ancora “oscuro”, vista la dinamicità evolutiva, sembra essere relegato allo spostamento verso l’area basso balcanica di tale centro depressionario. L’aria fredda potrebbe raggiungere il nostro centro dal 28 febbraio, ma non apporterebbe precipitazioni degne di rilievo. Le uniche possibili nevicate, già a partire da questa notte, si potrebbero presentare a quote quasi pianeggianti sulla Padana centro orientale e sull’Emilia-Romagna (visione di massima).
Rimane tuttavia una, insistente, depressione sul settore dell’Europa centro orientale. Quale potrebbe essere la sua evoluzione?
L’Italia, nei prossimi 3-4 giorni, rimarrebbe mediamente sotto una circolazione ciclonica, mentre delle saccature fredde si potrebbero presentare sulle regioni centro settentrionali, sino a spingersi verso il medio alto Tirreno. Si potrebbe aprire una, temporanea, nuova spinta “gelida” da nord est con la possibilità di un maggior coinvolgimento del settore nord orientale e, marginalmente, del centro italico. In questo, teorico, frangente, la neve potrebbe fare la sua comparsa a quote medio basse su dette zone. Si chiuderebbe qui il “capitolo” del freddo, mentre entro la prima decade del mese p.v. si distenderebbe la “corda oceanica” accompagnata da miti flussi ovest/est.