Avrei potuto per dare meno enfasi a questa “particolare” situazione, calcolare la temperatura media dei diagrammi, inserendo quello di Verona; pur tuttavia, considerando che la fascia tirrenica in questo periodo tende a scaldarsi di qualche decimo di grado in più, rispetto a quella adriatica, mi pare molto indicativo, aver scelto come riferimento questi due estremi così disomogenei tra loro, per sottolineare una situazione che mostra una “anomalia” termica sull’Europa orientale, anche nel settore più settentrionale (Russia uralica).
Da qualche tempo sto seguendo la prospettiva termica dei due principali centri, città europee.
Mentre nell’ultimo editoriale v’era un quasi “pareggio” per le due località, anzi un scarto termico di – 0.6° C in favore della capitale Moscovita, ora sembra, con tutte le cautele del caso che, data una persistenza di flussi più freddi/freschi in area Mediterranea e in quella dell’Europa occidentale, tale rapporto sia in netto vantaggio per la città “Eterna”. Tralascio ovviamente ogni commento e non “oso postare” le medie di alcuna città iberica, poiché la situazione si mostrerebbe ancor più marcata.
L’asse termico a 850 hpa Roma/Mosca, mostra un orientamento, che vede/vedrebbe una forbice, tra i due valori, calcolati nella loro media e per il periodo temporale previsto nei due riquadri, aprirsi con un netto vantaggio sulla Capitale italica.
-1.1° C per Roma.
Media che vede dei picchi, non calcolati e non calcolabili che segnano, nella linea mediana (bianca) temperature che spesso scendono sotto la soglia dei 5° C a 850 hpa.
Sappiamo, quasi con un certo margine, quale siano le cause di questo divario.
Basandoci sulla giusta interpolazione dei due principali modelli, Reading / GFS, possiamo tranquillamente ammettere che la stagione di “transizione” subisce e subirà ancora dei fermi immagine (ritorno di situazione tardo autunnali).
Ciò, nonostante da qualche parte abbia letto che la fase di AO si in fase progresso verso una più consona AO più calda, quindi di conseguenza anche la NAO dovrebbe subire delle sostanziali variazioni; non mi pare, allo stato attuale, avere in “mano” i giusti elementi per asserire ciò.
Nella parte centro settentrionale dell’America sono ancora in atto delle avvezioni fredde, tipicamente invernali, mentre sul settore dell’Europa centro occidentale si intravedono ancora una volta dei flussi di aria Polare marittima verso il bacino centro occidentale del Mediterraneo.
Inutile rammentare ai lettori, onde non risultare noioso, che la NAO (North Atlantic Oscillation) segue le sorti della AO (Artic Oscillation) e ne subisce gli effetti: situazioni frequenti di ampie ondulazioni nel comparto del medio alto Atlantico.
Inserisco, a corredo di ciò, una “eduttiva” situazione a 850° hpa riguardante il Continente americano.
Se abbiamo seguito “i fattori incidenti” tra AO/NAO, capiremo certamente la logica di tale carte che non riguarda il nostro Continente.