Primavera bye bye: ci rivedremo presumibilmente ad aprile, forse addirittura dopo la prima settimana del prossimo mese. Ad alcuni mancheranno i tepori degli ultimi giorni, altri apprezzeranno il ritorno di un po’ di freddo, altri ancora avrebbero voluto un quadro atmosferico governato da una normalità perduta. Il ché, tuttavia, può anche starci. Non scordiamoci che il mese di Marzo è il più pazzerello dell’anno.
Si risveglia l’Atlantico: ma non sarà l’Atlantico canonico, quello da “flusso zonale” o per farla semplice da correnti occidentali sostenute. Sarà un Atlantico più freddo, perché l’ondulazione delle correnti d’alta quota andrà a pescare masse d’aria di origine Polare Marittima. Ecco il perché del brusco calo termico che interverrà a partire dalle prossime ore.
Tracollo termico: è bene soffermarsi un attimo sull’andamento delle temperature perché il gradiente che si creerà tra gli scorsi e i prossimi giorni sarà rilevante. Addirittura 15°C in alcune zone, ovviamente 15°C in meno. E’ normale? Beh, diciamo di no. Ma negli ultimi decenni ci siamo abituati a situazioni estreme, anche se sovente orientate verso il caldo.
Seguirà l’Artico?: analizzando le varie proiezioni modellistiche, si osserva una dislocazione delle figure bariche tale da facilitare intrusioni d’aria fredda dall’Artico verso il cuore dell’Europa. L’Alta delle Azzorre rimarrà posizionata a ridosso dell’Europa occidentale e potrebbe avvalersi di un supporto anticiclonico proveniente dalla Russia. Andrebbe a formarsi un ponte al di sotto del quale si inserirebbe del freddo che continuerebbe ad alimentare l’ampia goccia fredda euro-mediterranea. A seguire la rottura del ponte potrebbe spalancare le porte ad una vigorosa irruzione artica destinata ad interessarci nella prima settimana di aprile.
Conclusioni: insomma, sembrerebbe emergere un cambio di pattern di notevole portata, tale da rimandare la primavera a tempi migliori. Staremo a vedere.