Alta Pressione in sofferenza: da alcuni giorni osserviamo il moltiplicarsi di nebbie e nubi basse, ovvero di quei cenni inequivocabili dell’invecchiamento anticiclonico. Stamane, poi, l’imminente cambiamento ha generato dei temporali sui mari di ponente e le condizioni d’instabilità prenderanno piede su alcune regioni d’Italia. In poche parole: l’Alta Africana sta per lasciarci.
Novembre e il caldo anomalo: l’allontanamento anticiclonico non coinciderà con un abbassamento delle temperature tale da riportarci all’autunno inoltrato. Caleranno le massime, questo è vero, ma sarà il solito calo da nubi e precipitazioni. Le minime, per lo stesso motivo, aumenteranno sensibilmente e aiuteranno la pesante anomalia termica a perpetuarsi.
Riappare l’Atlantico: volendo limitare l’analisi dell’imminente maltempo alla sola genesi, non possiamo far altro che constatare la stessa vivacità atlantica delle scorse settimane. Approfondendo il discorso, invece, emergono evidenti le differenze. Differenze che in prima istanza hanno implementato la rimonta anticiclonica e che ora stanno provocando una severa ondata di maltempo tra la Penisola Iberica e il Marocco. Evidentemente il posizionamento ciclonico è diverso: i pregressi peggioramento traevano spunto dalla Depressione d’Islanda, l’attuale si sta sviluppando dal Vortice Ciclonico che pian piano si strutturerà nel Mediterraneo.
Arriva l’Inverno: il 1 dicembre sancirà l’esordio ufficiale della stagione invernale. Un esordio che avverrà presumibilmente col maltempo proprio a causa del Vortice Ciclonico di cui sopra. Ma è ben più interessante soffermarsi sulle dinamiche successive, perché parrebbero – il condizionale è doveroso – spalancarsi le porti alla prima irruzione artica. La lacuna barica iberica verrà colmata dall’Alta delle Azzorre, che approfittando di una minore attività zonale proverà a spingersi ben più a nord. Così facendo convoglierà aria via via più fredda settentrionale sul nostro Paese, dove si prospetta una recrudescenza del maltempo in un quadro termico più consono al periodo.
Sguardo rivolto ad est: altro elemento da tenere in seria considerazione è la dinamica che coinvolgerà l’Europa orientale, dove osserviamo un’Alta Russo-Siberiana già in gran forma. Probabile addirittura una dislocazione del lobo asiatico del Vortice Polare, che potrebbe pericolosamente spingersi ad ovest. Non è dato sapere, al momento, le eventuali ingerenze in Europa ed ovviamente nel Mediterraneo, certo è che alcuni tasselli prettamente invernali sembrano orientarsi nel giusto verso.