Cessano le piogge: la situazione meteorologica è in via di guarigione. Ampie schiarite hanno già preso possesso delle regioni settentrionali e presto si estenderanno all’Italia tutta. E’ la conferma del netto miglioramento che andiamo predicando da tempo e che mai come stavolta è da accogliersi con estremo favore.
Cambio al vertice: il ritorno dell’Alta Pressione, atteso già domani, è dettato da un significativo cambiamento circolatorio atlantico. Sinora osservavamo l’ampia Depressione Islandese stazionare nei territori di propria competenza e movimentare impulsi perturbati a più riprese. L’obbiettivo principale era, è tutt’ora, il Mediterraneo centro occidentale. Da domani, invece, la grandi depressioni oceaniche cambieranno orientamento e rivolgeranno le attenzioni a sudovest, direzione arcipelago delle Azzorre. Lo sprofondamento ciclonico in quella direzione si traduce nella risposta dinamica dell’Anticiclone Subtropicale.
Netto rialzo termico: il consolidamento anticiclonico condurrà ad un capovolgimento delle temperature. Le massime cresceranno, sensibilmente, mentre le minime diminuiranno. Le medie giornaliere, però, dovrebbero attestarsi decisamente al di sopra della norma e confermare quel trend sopra media che ci accompagna fin da ottobre.
Il trend di fine novembre: osservando i modelli mattutini sembrano calare, decisamente, le quotazioni artiche. L’ipotesi irruzione fredda era stata paventata giorni fa a seguito di alcune interessanti dinamiche a carico del Vortice Polare. Ma ricorderete che in varie occasione si analizzarono le ipotesi alternative: ovvero rinforzo del Vortice Polare e conseguente riaccelerazione atlantica. Tale scenario, ad oggi, appare il più probabile fin da metà della settimana prossima.
Atlantico pigliatutto: le perturbazioni atlantiche torneranno ad abbattersi sul nostro territorio e la permanenza di poderose strutture anticicloniche di blocco sull’Europa orientale potrebbe esporci a nuove situazioni di criticità idro-geologica. La speranza è che come supposto da qualche modello, le maggiori ondulazioni del getto d’aria in quota possano in qualche modo velocizzare i passaggi perturbati e scongiurare pericolose persistenze precipitative. Altro elemento indispensabile in tal senso sarebbe proprio lo smantellamento dei suddetti blocchi anticiclonici.