Le ultime mappe del modello GFS confermano quanto previsto diversi giorni fa, ovverosia che è in atto, e raggiungerà il suo culmine entro 96 ore, un notevole stratwarming, al livello geopotenziale di 10 hPa, circa 20 mila metri, al di sopra della Scandinavia.
La situazione attuale è caratterizzata dalla presenza di un moderato riscaldamento sulla Siberia Centrale, la quale è in fase di ulteriore intensificazione, fino a raggiungere temperature superiori ai 15°C sotto lo zero, ed è in movimento verso ovest, dirigendosi sulla Scandinavia Settentrionale.
Il giorno di Befana, lo Stratwarming avrà raggiunto i suoi massimi effetti posizionato con centro sulla Penisola di Kola.
L’evoluzione ulteriore a lunga scadenza prevede il posizionarsi della zona di massimo riscaldamento esattamente sopra il nostro Polo Nord, indebolendosi gradualmente.
A 30 ed a 50 hPa la zona di massimo riscaldamento, presente anche a questi livelli più bassi, sarà posizionata, invece, in direzione del Polo, dividendosi in due sezioni, che paiono splittare (dividere) il Vortice Polare in due vortici distinti, di cui uno posizionato sul nostro Continente, entro 6 giorni.
Anche qui la tendenza è alla formazione poi di un intenso stratwarming polare.
Questa situazione è di indubbio interesse, potenzialmente in grado di determinare forti cambiamenti nella circolazione, con una ondata di gelo possibile sul nostro Continente, entro 10-15 giorni.