CAMPANELLO D’ALLARME? – In questa prima parte d’estate finora gli anticicloni di matrice sub-tropicale si sono tenuti perlopiù alla larga dallo scenario euro-mediterraneo centro-occidentale: si è avuta una sola fiammata intensa, di 4-5 giorni, nella parte centrale di giugno. Ora l’anticiclone africano sta in disparte ed al suo posto prevale una componente anticiclonica di matrice azzorriana, che comporta la tipica estate senza caldo eccessivo. Tuttavia non va sottovalutato l’indice ITCZ: secondo le ultime proiezioni, la zona d’interconvergenza tropicale (quella che determina la confluenza fra i venti alisei sul Continente Africano) si è portata più a nord del normale, specie sul comparto centro-orientale africano. In genere da ciò può scaturire, dopo qualche tempo, una maggiore facilità della fascia degli anticicloni sub-tropicali di risalire verso le latitudini mediterranee, ma non è questo il solo fattore predisponente.
GRAN CALDO ALL’ORIZZONTE? NON PARREBBE – Al momento, scrutando le tendenze elaborate dai centri di calcolo sul lungo termine, non sembrano emergere rimonte significative dell’anticiclone sub-tropicale verso il Mediterraneo, tutt’altro. Lo si può appurare osservando la cartina relativa ad un nostro nuovo prodotto ottenuto su dati del modello GFS, che mostra le anomalie dei geopotenziali a 500 hPa rispetto alla media del periodo. La cartina in questione, qui sotto, è riferita al periodo 10-11 luglio: quel che di anomalo si osserva è un vasto anticiclone europeo molto alto di latitudine, con perno probabilmente sul Regno Unito (zona di massima anomalia in rosso con geopotenziali ben oltre la norma), ma non alimentato da una radice sub-tropicale. Pertanto, come possiamo osservare, tra Mediterraneo e Nord Africa l’altezza dei geopotenziali è più bassa rispetto al normale, come emerge per via delle tonalità azzurrine.