L’autunno si sta divorando dicembre, lo ribadiamo da tempo è la colpa è di un Vortice Polare particolarmente in palla. Cos’è il Vortice Polare? Non è altro che quel lago di bassa pressione che, assieme al serbatoio d’aria gelida, staziona in genere in questo periodo alle latitudini artiche. Quando vi è un indebolimento di questo compatto lago depressionario, succede che il Vortice Polare va letteralmente in pezzi: è quella la situazione ideale nella quale alcuni lobi di esso, letteralmente impazziti, possono scendere di latitudine innescando così cospicue discese di masse d’aria gelide artiche.
Per il momento il Vortice Polare resta invece molto compatto e genera così depressioni a getto continuo per quanto concerne il nostro comparto euro-atlantico a medie-alte latitudini, con conseguente flusso mite zonale che investe l’Europa e a tratti il Mediterraneo. Si intuisce molto bene che, fino al momento in cui permane questa situazione, sarà difficile vedere condizioni invernali catapultarsi fino alle nostre latitudini. Lo stato di salute del Vortice Polare si misura attraverso l’indice AO (Oscillazione Artica), che misura la variazione di pressione tra i 65° ed i 90°N: quando è positivo, significa che i valori più bassi sono sul Polo Nord.
Dal 1° settembre ad oggi l’indice AO è sempre rimasto positivo, tranne delle brevissime pause. Si comprendono quindi facilmente le cause di un autunno così mite e a lunghi tratti siccitoso. Ora la corrente a getto polare ha modo di giungere a latitudini più basse, ma fino al momento in cui l’indice AO non scenderà sarà difficile per le correnti artiche trovate un varco per invadere con decisione il Mediterraneo. Dopo i picchi elevatissimi registrati subito dopo i primi giorni di dicembre, ora l’Oscillazione Artica ha ceduto solo leggermente, ma un nuovo rialzo si potrebbe verificare nei prossimi giorni.