Anzitutto vediamo cosa è successo a ottobre, analizzando le anomalie di geopotenziale. Ciò che balza subito all’occhio è l’anomalo blocco di alta pressione tra la Scandinavia e le sponde settentrionali russe. Dovendo confrontare tale anomalia col passato scopriamo che dal 1850 ci sono stati 42 inverni con una situazione simile (a ottobre). Di questi 42, 16 risultavano più freddi della media ma solo 5 sono stati significativamente più freddi.
Su base “mensile” abbiamo una probabilità molto maggiore di almeno uno dei 3 mesi invernali più freddi rispetto alla media. Infatti oltre il 70% dei 42 inverni hanno avuto un mese con medie termiche inferiori alla media trentennale.
Guardando alle anomalie oceaniche registriamo pochi cambiamenti del Pacifico Equatoriale (ENSO). Resta da capire se l’ENSO resterà neutro o se si procederà verso una debole Nina. Il SOI (Southern Oscillation Index) ci dice che continuano ad alternarsi fasi positive e negative. Guardando più a nord verso il nord Pacifico, troviamo che le anomalie termiche delle acque superficiali stanno virando verso il negativo nel Pacifico nord-orientale. Nel nord Atlantico, come ben sappiamo, persistono anomalie termiche negative pronunciate mentre l’Atlantico tropicale rimane abbastanza caldo e ciò determina anomalie contrapposte piuttosto insolite.
La QBO (oscillazione quasi biennale) rimane un rebus. Il Met Office britannico ha recentemente annunciato che si aspettano una fase occidentale, una proiezione decisamente controcorrente con altre previsioni e con l’andamento attuale.
L’attività solare è in costante riduzione. Il numero delle macchie solari e il flusso solare sono entrambi in calo, mentre si procede spediti verso il minimo solare (previsto nel 2018 o 2019).
Il manto nevoso russo-siberiano ha fatto enormi passi avanti la scorsa settimana. Ora abbiamo una copertura nevosa estesa in tutta la Russia. Anche in Scandinavia c’è già tanta neve e la copertura procede in varie parti dell’Europa orientale e nord-orientale. Siamo davanti a valori record, che demoliscono anche l’estesissima superficie innevata registrata nel 1998. Stiamo osservando un andamento simili al 2012.
Ora, cosa dedurre da tutto ciò? Difficile dirlo. Al momento sembra che alcuni indici suggeriscano un inverno normale o leggermente più freddo della media, ma con qualche occasione per ondate di gelo rilevanti. Andrà realmente così? Ne riparleremo.