Prima di addentrarci nei particolari consentiteci di dirvi che quanto leggerete nelle prossime righe non rappresenta in alcun modo una previsione. Andremo a trattare le due ipotesi prevalenti alla luce di un’attenta analisi dei processi termo dinamici lungo i vari livelli dell’atmosfera. Ovviamente si parte dal solito, snervante punto fermo: la tracotanza del Vortice Polare.
Superato il giro di boa stagionale, il trottolone gelido continua a mostrarsi così in salute da non lasciarsi minimamente intimidire dalle ondate di calore provenienti dai piani bassi. L’ultima in ordine cronologico è quella che ha innescato uno spostamento del Vortice dalla propria sede, con conseguente abbassamento del fronte Polare e ritorno delle perturbazioni a medie latitudini. Non abbastanza, certo, ma viste le premesse stagionali è senz’altro una buona notizia.
Per comprendere quel che potrebbe accadere da metà mese in poi dobbiamo dirvi che il costante movimento del Vortice Polare – proverà a riconquistare i territori di propria appartenenza – creerà ulteriori riscaldamenti (quelli che in gergo tecnico definiamo “warming”) a carico principalmente dell’Anticiclone Pacifico. Ora, che c’entra il gelo statunitense? Beh, c’entra eccome. Perché sarà proprio un blocco anticiclonico pacifico a innescarla e quello stesso blocco è indicato da alcuni studiosi delle dinamiche atmosferiche (vedi Martius, Polvani e Davies) come precursore delle dinamiche di tipo “Split” (in poche parole ciò che porterebbe alla rottura definitiva del Vortice Polare, con comparsa dell’Anticiclone Polare).
Lo studio citato tiene conto di episodi avvenuti in passato, quindi va considerato dal punto di vista statistico. Ciò vuol dire che non v’è alcuna certezza che il tutto si risolva in questo modo (se dovesse realmente avvenire lo Split, l’ultima parte di Febbraio potrebbe riservarci sorprese invernali “sorprendenti”). L’altra soluzione è la stessa che ha caratterizzato i mesi scorsi: un Vortice Polare non ancora domo, capace di inibire eventuali ondulazioni cicloniche e favorire il ritorno delle Alte Pressioni a medie latitudini.