Si fa sempre più interessante la situazione prevista dalle mappe GFS a livello della 10 hPa, ovverosia ad una altitudine di 30 mila metri.
La situazione attuale vede la zona di stratwarming situata sul Polo, ove stazionano valori termici di appena 15°C sotto lo zero, contro, ad esempio, un valore di -70°C misurato sopra l’Inghilterra.
Questa zona di forte riscaldamento stratosferico è prevista dapprima in leggera attenuazione, poi in nuovo ed ulteriore rinforzo all’altezza degli Urali e della Russia Europea.
In un secondo momento, l’area di forte riscaldamento stratosferico sembra coinvolgere direttamente il Nord Europa, segnatamente la Scandinavia, ma poi anche tutta l’area che comprende l’intero Continente Europeo.
Un simile tipo di riscaldamento potrebbe essere in grado di garantire la formazione di un anticiclone Russo Scandinavo nel futuro Europeo, e l’attuale situazione di incertezza che domina il campo dei modelli matematici, potrebbe derivare anche dall’incertezza nella risoluzione di tale riscaldamento, in grado di sconvolgere la circolazione nord emisferica dei prossimi 15-20 giorni.
Una cosa è sicura: lo scorso anno lo Stratwarming coinvolse soprattutto l’Alaska, ove si formò una zona di alta pressione stabile per mesi, regalando un inverno molto rigido alla parte Nord Orientale degli Stati Uniti.
Stavolta, l’obbiettivo del riscaldamento è il Nord Europa, con le possibili conseguenze del caso.