Le dinamiche descritte in numerosi e puntuali editoriali potrebbero realizzarsi. Con ciò non vogliamo dirvi che l’Italia piomberà nel gelo entro Capodanno, ma affermiamo che al di là dell’Adriatico piomberà l’Inverno. E sarà un signor Inverno.
Osservando i modelli numerico-matematici, più o meno un po’ in tutti, appare una corposa irruzione gelida sull’Europa orientale. Difficilmente arriverà da noi, ma perlomeno potremo considerarlo come un primo consistente segnale verso uno sblocco circolatorio che potrebbe riguardarci successivamente.
Diciamo subito che l’irruzione avverrà a seguito dell’intrusione di una lunga lingua anticiclonica collocata tra il bacino del Mediterraneo e la Penisola Scandinava. L’aria calda che risalirà in latitudine, fulmineamente, andrà a disturbare quell’enorme Vortice Polare responsabile dell’attuale scenario meteo climatico. Forse non sarà abbastanza per decretarne la dipartita, ma qualora dovesse formarsi un blocco d’aria gelida sull’est Europa ecco che le carte in tavola potrebbe mutare velocemente.
Non solo. Il disturbo a carico del Vortice Polare potrebbe innescare una modifica della struttura e condurre un’ampia zona perturbata a ridosso dell’Europa occidentale. Una manovra comunque importante per il ritorno delle perturbazioni atlantiche anche a medie latitudini. Ed è per questo che i modelli, già attorno a Capodanno, iniziano a fiutare un progressivo smantellamento dell’Anticiclone e qualche peggioramento fin sull’Italia. Insomma, non sarà la svolta che molti vorrebbero ma perlomeno avremo un cambio di configurazione generale.