Yannick, depressione atlantica a 980 hPa, si approfondisce all’interno del Golfo di Guascogna. Le intense raffiche di vento che accompagnano la sua evoluzione spingono il suo fronte occluso sopra le Alpi ed il Mediterraneo.
L’Italia, solcata da numerose isobare, subisce questi attacchi instabili, capaci di spaventare ed allontanare verso est l’anticiclone nordafricano Yasmina, oggi posizionato col suo picco a 1022 hPa a nord della Penisola Ellenica.
Un secondo flusso instabile è pronto a tuffarsi nel Mediterraneo. Proveniente dal Portogallo, un ciclone a 994 hPa innesca un movimento orientale proteso a rimpinguare la grossa depressione in via di formazione ad ovest della Sardegna.
Intanto, l’alta pressione Xenia si defila sulla Penisola di Kola col suo picco a 1033 hPa divenendo inutile ai fini della stabilità meteorologica continentale.
Il Meteosat fotografa perfettamente la situazione meteorologicamente compromessa italiana. L’intera Penisola viene offuscata da fitte nubi cariche di umidità e pioggia.
L’avvento depressionario atlantico, incontrando le Alpi, si divide in due tronconi: quello più potente si tuffa nel Mediterraneo con forti raffiche di vento e piogge intense, mentre quello più debole aggira la Catena montuosa sino ad incontrare, in risalita dall’Adriatico, un forte flusso caldo meridionale in ascensione orografica, innescando violenti scontri di massa.
Nel corso della giornata ad ovest della Sardegna tenderà a costituirsi una profonda depressione ciclonica che confluirà verso lo Stivale forti raffiche di vento e piogge intense.
Al centro dell’Europa piogge diffuse si protendono lungo tutta la scia frontale mitteleuropea, dal Mare del Nord sino alla Svizzera. Inoltre, la presenza del cuore ciclonico atlantico al largo delle coste francesi fa sì che vengano prodotti violenti rovesci lungo l’intero Golfo di Biscaglia.
L’Europa orientale rimane sotto una temporanea fase di freschezza e stabilità meteorologica dettata dallo spostamento sopra il settore balcanico dell’alta pressione nordafricana. Alcune piogge si innescano con le aree di confine russo, dove pervade un lungo fronte freddo che divide questa superficie anticiclonica meridionale da quella estrema settentrionale alla deriva artica.