Il vistoso vortice ciclonico Tim campeggia con i suoi 978 hPa sopra l’intera Europa settentrionale. Il suo lento spostamento verso la Russia nord-occidentale comporta un vasto affondo freddo sopra i settori orientali baltici.
Accanto ad una possente area anticiclonica russa a 1026 hPa si innalza un lungo fronte caldo. Questo nasconde dietro di sé il flusso caldo-umido proveniente dall’Atlantico, capace di raggiungere la Bielorussia.
Appostato sopra il Canale della Manica affonda i suoi duri colpi depressionari il vortice Uwe (1003 hPa) che, col sottostante inquilino a 1001 hPa posto di fronte al Golfo di Biscaglia, costituisce una profonda saccatura che estende il sistema a bassa pressione su l’intero versante occidentale europeo.
La campana anticiclonica nordafricana, in approfondimento sul Mediterraneo (1025 hPa sopra l’Italia), viene pressata da questo affondo occidentale capace di spingere ed erodere il suo versante orientale, costringendola a muoversi lentamente verso est.
Il Meteosat odierno individua, sull’Europa, tre grosse strutture nuvolose principali e di origine diversa.
La prima è l’enorme massa di cumuli densi allungata lungo l’intero settore occidentale europeo. Rovesci, a volte anche di carattere temporalesco, invadono la Penisola Iberica occidentale e la Francia settentrionale, sino a spostarsi sopra la Gran Bretagna settentrionale durante la fine della giornata.
La seconda è composta dalle nubi gelide dispensate dal lungo fronte freddo polare scandinavo. Stratocumuli gelidi offuscano il Baltico orientale. Piogge e precipitazioni nevose si distribuiscono sino alla Penisola di Kola.
La terza è la lunga scia di strati bassi che attraversa in linea meridiana la Polonia. L’aria umida che accompagna questa fronte caldo trascina con sé pioviggine intermittente sino all’Ucraina.
L’intero Mediterraneo, invece, si mostra completamente sgombro da nubi. L’alta pressione nordafricana è in espansione, ma inizia a risentire della pressione inflittale ad ovest dalla ficcante saccatura atlantica.