Nuove discese d’aria fredda artica puntano il Vecchio Continente, nell’ambito di un tipo di circolazione atmosferica a grande scala dalle parvenze invernali. Mancano le miti correnti oceaniche, rammentiamo come la severa ondata perturbata attualmente in atto sul Sud è nata a seguito dello sprofondamento di un nucleo d’aria fredda d’estrazione scandinava.
Il Mediterraneo ha fatto il resto partorendo, con il suo contributo di calore, una profonda figura di bassa pressione che, in nottata, si è fortemente approfondita sul Golfo di Taranto toccando minimi di pressione di 988 hPa. Attorno al vortice, in senso antiorario, si imperniano corpi nuvolosi piuttosto consistenti, facenti parte del ramo occluso della perturbazione, mentre il fronte freddo e quello caldo sono traslati tra l’Egeo ed il Mar Nero.
La dinamica perturbata delle ultime ore ha portato le maggiori precipitazioni soprattutto in Puglia e Calabria: in alcuni casi si è trattato di piogge torrenziali, con cumulati pluviometrici che in poche ore hanno toccato 80 millimetri sul barese e superato i 100 millimetri sull’entroterra calabro, fra le province di Vibo Valentia e Reggio Calabria.
Il recente approfondimento della bassa pressione ha fortemente accentuato il gradiente barico, con venti molto intensi soprattutto in prossimità del perno ciclonico. Nelle prime ore del pomeriggio la situazione dei venti è sintetizzata tramite la carta in basso, che evidenzia ancora correnti molto sostenute in rotazione antioraria attorno al minimo barico che il modello ad alta risoluzione stima posizionato sulla Puglia meridionale. La direzione dei venti sarà ovunque settentrionale, a parte fra Ionio e Basso Adriatico ove soffieranno ancora molto intensi e con direttrice da S/SW.