Con l’ausilio del modello del centro matematico di calcolo Russo seguiamo con attenzione l’evoluzione prevista per il prossimo ponte dell’Immacolata, allorquando potrebbero venire a crearsi le condizioni per una forte avvezione d’aria fredda in direzione della nostra Penisola. Per far ciò prendiamo in considerazione le tre carte che ci condurranno a metà giornata dell’8 dicembre.
Iniziamo la nostra rassegna con la mappa relativa ai geopotenziali ed alle temperature previste per le ore 00 del 7 dicembre alla quota di riferimento 500 hPa. L’elemento facilmente osservabile è la vasta struttura ciclonica presente sull’Europa Centro Settentrionale, figlia del Vortice Polare. Risulta evidente il suo movimento verso Sudest, con interessamento diretto delle nostre regioni Centro Settentrionali. Ad ovest è possibile invece distinguere l’alta pressione delle Azzorre in spinta dinamica verso Nordest (aiutato dal Vortice Canadese), laddove vi sarà ad attenderlo un nucleo secondario dell’anticiclone Russo.
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La stessa carta ma a 24 ore di distanza, ossia alle 00 del giorno 8 dicembre, mette in evidenza degli aspetti molto importanti. Quel che riteniamo fondamentale evidenziare è il riaggancio della struttura depressionaria polare con il flusso freddo principale: sia ad Ovest che a Nord. Se si osserva con attenzione la mappa si può chiaramente notare l’isolamento di un nucleo di alta pressione (matrice continentale) tra la Groenlandia e la Penisola Scandinava, mentre il rafforzamento del Vortice Canadese sembra dare una mano essenziale alla progressione verso Nord dell’anticiclone Atlantico. Sulla nostra Penisola avremo un parziale miglioramento e rotazione delle correnti da Ovest-Nordovest.
Si giunge così all’analisi dell’ultima carta, geopotenziali e temperature alla quota di 500 hPa per le ore 12 del giorno dell’Immacolata. Oltre al forte raffreddamento riscontrabile sulla Scandinavia e la Russia Europea (sia in quota che in prossimità del suolo) si evidenzia la tendenza dell’alta pressione delle Azzorre ad ergersi verso Nordest, laddove potrebbe trovare man forte nel nucleo anticiclonico continentale. Se tal prospettiva trovasse conferma si avrebbe la formazione di un possente ponte altopressiorio il cui asse principale (Nordest) determinerebbe la discesa del vasto vortice ciclonico presente sulla Russia Europea verso il bacino del Mediterraneo. Si aprirebbe in tal modo una fase veramente fredda che potrebbe portare a dei crudi risvolti invernali.