L’Alta Pressione oceanica, subito dopo aver contribuito ad allontanare la struttura ciclonica attualmente centrata sul Basso Tirreno, non riuscirà a proteggere con uno scudo efficace la nostra Penisola. Un nucleo d’aria fredda, dopo essersi distaccato dalla saccatura depressionaria presente sulla Russia, punterà il nostro Paese scorrendo proprio lungo il bordo orientale dell’Anticiclone, il quale sarà costretto a flettersi per far spazio al moto retrogrado del suddetto nocciolo depressionario. La mappa in basso mostra la situazione attesa per il mattino di giovedì 23 aprile, momento dell’avvicinamento del vortice freddo nei pressi dell’Arco Alpino.
Nel corso delle successive 24 ore il vortice freddo riuscirà a penetrare con decisione verso il nostro Paese, ove peraltro saremo reduci da una situazione di “convalescenza” lasciata dal precedente dominio ciclonico. In base alle ultime indicazioni, per le prime ore di venerdì il centro del nocciolo freddo potrebbe essere posizionato sulle Alpi Occidentali. In base a quest’analisi, ne deriva un’instabilità diffusa che potrebbe interessare in maniera più diretta anche le regioni del Nord. In primavera questi insidiosi vortici colmi d’aria fredda in quota sono associati a forti condizioni temporalesche e risultano una mina vagante per la precisione delle previsioni. Molto interessante la valutazione anche dell’aspetto termico, in quanto è attesa un’intrusione d’aria fredda tutt’altro che insignificante: tale aria fredda si tufferà verso il basso sulle zone interessate dai frequenti rovesci temporaleschi e sulle Alpi non sono escluse temporanee imbiancate fuori stagione fino attorno ai 1000 metri d’altezza. La spinta d’aria fredda tenderà a propagarsi, ben più attenuata, verso le regioni centrali durante la giornata di venerdì.
Il nucleo freddo dovrebbe rapidamente esaurirsi e portarsi attenuato verso il Sud Italia già entro la sera-notte di venerdì 24 aprile. Ciò è ben visibile dalla prossima mappa, valida per la notte fra venerdì e sabato. L’Anticiclone proverà a riprendere il comando della situazione, ma anche in questo caso potrebbe trattarsi di una breve fiammata, pronta ad essere spenta da quella ondulazione ciclonica osservabile sull’Europa Occidentale, in successivo spostamento verso est.