Abbiamo attribuito questa piatta tranquillità anticiclonica, attualmente vigente sul Mediterraneo Centro-Occidentale, all’estrema vivacità del getto atlantico in scorrimento sulle medie-alte latitudini dell’Europa. Se consideriamo che si susseguiranno altre potenti figure cicloniche in seno al nastro perturbato atlantico, ecco spiegato per linee sommarie il perché l’anticiclone di matrice prevalentemente azzorriana protrarrà a lungo la sua presenza su tutto il comparto mediterraneo. Un flusso oceanico così esuberante inietterà linfa vitale per l’anticiclone, che potrà pavoneggiarsi e rigonfiarsi a più riprese nelle sue distese ad elastico verso est.
L’attuale scenario ha pregi e difetti, come in genere le hanno tutte le configurazioni meteorologiche che in qualche modo si mostrano fin troppo perseverante: il meteo resta quello tipicamente estivo e ciò rappresenta un toccasana per la coda della stagione turistica sul Belpaese, ma al tempo stesso l’assenza di precipitazioni è un problema con cui fare i conti, anche se in questo periodo settembrino i contrasti eclatanti sono capaci talvolta di innescare fasi perturbate troppo violente, come già si è avuto modo di constatare nel passaggio perturbato avvenuto qualche giorno fa e che resterà l’unico significativo di questa prima parte del mese.
Dobbiamo in effetti orientare lo sguardo alla seconda metà di settembre per intravedere manovre di cambiamento più incisive: come già detto, l’anticiclone sarà il padrone assoluto dei prossimi 7-8 giorni fra alti e bassi, se si considera che in avvio della prossima settimana giungeranno modeste e temporanee infiltrazioni instabili sui versanti più orientali. Per veder collassare l’anticiclone bisognerà forse attendere attorno al 17-18 settembre, sulla base di qualche ipotesi ancora molto traballante e che vediamo proposta dall’ultima corsa del modello GFS.
L’orizzonte non è ancora ben visibile, quindi le prospettive restano ancora incerte. Quest’eventuale svolta potrebbe rappresentare la vera “rottura stagionale”, che ancora non si è realmente concretizzata, o ridursi a semplice vivace rinfrescata con associato veloce passaggio instabile. Insomma, l’alta pressione potrebbe dar parecchio filo da torcere, prima di consegnare le chiavi del Mediterraneo e di parte dell’Europa a configurazioni bariche un po’ più consone per questo periodo.