Il quadro odierno, mostrato dai principali modelli di previsione, vede la contrapposizione sempre più forte tra l’alta pressione afro-mediterranea e una vasta depressione nord-atlantica. Quest’ultima attualmente si sta espandendo a latitudini più basse, sull’Atlantico, sino ad arrivare al largo delle coste portoghesi. Al momento stiamo già avendo il passaggio di una forte depressione sulle Isole Britanniche (minimo di 970 hPa) con forti tempeste tra le coste nord-occidentali francesi, il Canale della Manica ed il Mare del Nord.
Tra il week-end ed i primi giorni della settimana si realizzerà una situazione realmente congeniale al rinforzo delle due figure bariche di carattere opposto, in quanto un’onda ciclonica dalle medie latitudini atlantiche si andrà ad avvicinare all’Iberia, portando intense condizioni di maltempo sulle zone settentrionali di Portogallo e Spagna, per l’aspro contrasto tra masse d’aria diverse. L’alta pressione africana si gioverà di quest’affondo ciclonico in vicinanza dell’Iberia, rinforzandosi notevolmente sul cuore del Mediterraneo.
Scrutando sulle mappe le prospettive per la prossima settimana, lo scenario vedrà dei veri e propri uragani extra-tropicali in balletto sul Nord Europa, accompagnati da profondissimi minimi barici, fino a 950 hPa, dall’Islanda alle Isole Britanniche, fino alla Danimarca ed alla Norvegia. Oltre al maltempo, sarà il vento l’autentico protagonista con intensità davvero da uragano e che potrebbero superare i 150 km/h, come possiamo notare nella mappa esemplificativa a corredo dell’articolo. Nel contempo, tutta questa forza delle depressioni atlantiche non farebbe che alimentare costantemente, tramite un flusso spinto zonale alle medie latitudini europee, la struttura anticiclonica sul Mediterraneo. Non è un caso che le forti tempeste sul Nord Europa siano generalmente associate a fasi di tempo buono e mite sull’Italia.
Quando si realizzano tali configurazioni, l’anticiclone nord-africano (quando vi sono affondi ciclonici al largo dell’Iberia) o quello sub-tropicale oceanico viene incentivato e trova la strada spianata per espandersi sul Mediterraneo Centro-Occidentale, in quelle che sono tipiche circolazioni di blocco, spesso difficili da smantellare in breve tempo. Il Continente Europeo si trova così spaccato a metà, in quelle che sono situazioni ricorrenti, talvolta anche in Inverno, ma che spesso possono sfociare in improvvise modifiche della circolazione atmosferica con forti irruzioni artiche fin sul Mediterraneo.