Negli ultimi giorni si è concretizzata per l’Italia, la previsione di un cambiamento del tempo che si sta già verificando da alcune ore.
Il fine settimana ha veduto bel tempo, così pure lunedì, quando un cuneo anticiclonico si espandeva dal nord Africa verso nord est e dava origine ad un sensibile aumento della temperatura.
Infatti, una massa d’aria molto calda veniva richiamata dalla depressione atlantica e sull’Italia si manifestava una marcata avvezione di aria calda nord africana che ha avuto il culmine martedì.
Le proiezioni dei modelli matematici di previsione proponevano un peggioramento non diffuso a tutto il Paese, infatti le precipitazioni erano attese specialmente nel settore centro orientale del Nord e la Penisola.
Il primo fronte che transita sull’Italia non è molto attivo, e sta scalzando gradualmente gli effetti dell’avvezione calda venuta ieri. E’ seguito da una saccatura piuttosto acuta e ben visibile dalle immagini satellitari.
Le ultime foto satellitari ci mostrano come ai confini della parte più attiva della saccatura a 500 hPa, corrisponda la posizione del fronte freddo che attualmente si estende verso le Baleari e che giungerà in giornata sull’Italia.
La saccatura all’altezza di 500 hPa misurava temperature piuttosto basse, con una -20°C sull’Iberia che per le 12z si porterà sul settore nord occidentale italiano, mentre per le 18z sino alla Sardegna e la Toscana per poi scorrere nell’alto Adriatico.
In mattinata si è formato un fronte di irruzione di aria fredda che sta ormai abbordando la Sardegna e che sarà decisamente più attivo lungo il versante tirrenico dove si realizzeranno condizioni ideali per lo sviluppo di forti celle temporalesche.
Come detto, la saccatura traslerà veloce verso est, ma sarà immediatamente seguita da una nuova più settentrionale, che tra il 7 ed 8 ottobre darà origine ad una depressione in quota, ovvero ad un cut off.
Tal minimo in quota, attirerà a se aria fredda (goccia fredda) che tra domenica ed i primi giorni della prossima settimana favorirà una marcata instabilità atmosferica al Centro e Sud.
Ancora una volta il tempo appare mutevole non per il susseguirsi di perturbazioni provenienti dall’Atlantico, ma per la genesi di depressioni a carattere locale dovute ad un rallentamento della corrente principale.
Tali strutture bariche diminuiscono le aree interessate dalle precipitazioni, che però laddove si verificano divengono persistenti e molto abbondanti. Tutto ciò determina piogge distribuite con irregolarità, più intense della media.
Non sarà però marginale il flusso d’aria fresca, così che la temperatura al suolo scenderà repentina, senza andare a valori molto più bassi della media. D’altronde siamo ad ottobre, e le intemperie anche a carattere freddo non sono più una rarità.