A causa dell’ingresso di una saccatura in quota piuttosto profonda, proveniente dall’Atlantico Settentrionale, la Pasqua entrante sembra essere caratterizzata da condizioni di instabilità, freddo, e neve sulle montagne anche a quote medio basse.
Il famoso proverbio “Natale al Sole – Pasqua al tizzone”, sembra verificarsi con una certa frequenza, negli ultimi anni, a causa degli inverni abbastanza miti (specie durante il periodo natalizio), e dei frequenti “colpi di coda” invernali durante la stagione primaverile.
Il giorno di Pasqua 2008, gran parte dei modelli matematici ci propongono temperature molto al di sotto della norma stagionale.
La mappa del modello GFS prevista per il giorno 23 Marzo, ci mostra i seguenti scarti dalla norma termica ad 850 hPa:
Milano: -4°C (-6°C rispetto alla norma trentennale della terza decade del mese)
Udine: -5°C (-6°C rispetto alla norma)
Roma: -3°C (-6°C rispetto alla norma)
Brindisi: +2°C (-1°C rispetto alla norma)
Trapani: -1°C (-5°C rispetto alla norma)
Cagliari: -5°C (-8°C rispetto alla norma)
Le attuali previsioni per la Pasqua mettono dunque in evidenza un’ondata di freddo che sarebbe particolarmente accentuata sul Centro Nord e sulla Sardegna, ma che interesserebbe in parte anche il Meridione, soprattutto sul suo lato occidentale (le Correnti Fredde entrerebbero infatti dalla Francia).
Non sarebbe la prima volta che accade, in un periodo, come la terza decade di Marzo, frequentemente interessata da ritorni del freddo invernale.
Ma qual è la causa di questo ritorno improvviso a condizioni del tempo tipicamente invernali?
Una causa possibile potrebbe derivare dal riscaldamento, forte e duraturo, che si è verificato nei mesi scorsi in Stratosfera.
Come visibile dalla mappa allegata, a più riprese la Stratosfera si è surriscaldata, a partire dalla fine di Gennaio, con picchi massimi raggiunti più volte nel corso del mese di Febbraio ed agli inizi di Marzo.
Di frequente tali “picchi” a 10 hPa portano poi, a distanza di venti giorni, ed anche un mese o più, alla formazione di anticicloni di blocco in Atlantico, in grado di portare condizioni di grande freddo sulla parte centro – occidentale del nostro Continente (come sembrerebbe accadere in questo caso).
Una spiegazione forse più convincente sta però nel ripetersi di cicli climatici periodici, probabilmente dipendenti dalla variazione ciclica della radiazione solare, su periodi 20-30 anni.
In questo caso stiamo forse vivendo una situazione non dissimile da quella degli anni Settanta, quando gli inverni erano complessivamente piuttosto miti, mentre le Primavere erano fredde e piovose sulla nostra Penisola.
Ad ogni modo, come già detto in precedenza, le ondate di freddo nella terza decade del mese di Marzo costituiscono un classico della nostra climatologia, tanto che, gli ultimi giorni del mese, sono entrati nella tradizione popolare come i “giorni della Vecchia”, caratterizzati da un ritorno improvviso dell’inverno.