Gli ultimi scenari prospettati dai modelli matematici non smentiscono affatto l’ingresso irruento del vortice gelido, d’estrazione artica, sull’Italia nel fine settimana, dopo aver raggiunto il Mediterraneo Occidentale. In buona sostanza, la struttura di bassa pressione sull’Italia, nello spostamento verso levante attenuerà la risposta sciroccale e darà probabilmente il via libera all’ingresso in grande stile delle correnti artiche. Come sempre, l’ombrello orografico alpino costringe le masse d’aria a delle deviazioni di rotta notevoli: in base alle ultime proiezioni modellistiche il fiume d’aria fredda dovrebbe entrare verso l’Italia nel fine settimana attraverso la Valle del Rodano, in seno ad un poletto gelido in quota (500 hPa, con termiche di -35°C) che dalla Francia si tufferà verso la Corsica e la Sardegna per poi traslare verso E/NE. Nella mappa GFS vediamo la situazione prevista dal suddetto modello americano per le prime ore di sabato 9 Gennaio.
Per comprendere l’entità dell’irruzione fredda e degli effetti che potrebbe avere nei bassi strati, osserviamo le mappe ad 850 hPa. Si nota l’irruzione gelida su tutto l’Ovest Europa avanzare verso l’Italia, a cui farà da contraltare una risposta opposta di chiara matrice nord-africana, anch’essa in traslazione ad est, verso la Grecia, la Turchia ed i Balcani. Focalizzando l’attenzione sul nostro Paese, notiamo la -4 spingersi verso le regioni centro-settentrionali tirreniche, mentre isoterme più basse riguarderanno, oltre all’Arco Alpino, la Sardegna.
In considerazione del fatto che entrerà un consistente nucleo freddo in quota, sarà da mettere in conto un’inevitabile diffusa instabilità atmosferica, generata proprio dal contrasto fra quest’aria così fredda in quota e le masse d’aria ben più tiepide stazionanti sul Mediterraneo. Mancheranno dunque le perturbazione, ma si avranno condizioni di marcata instabilità che possiamo ben riassumere osservando la prossima cartina, che stima le precipitazioni attese nell’arco della giornata di sabato: le zone più colpite saranno forse le regioni centro-meridionali (con particolare riferimento al lato tirrenico) e le Isole Maggiori. Abbiamo indicato anche una stima della quota delle nevicate in base alle proiezioni attuali: solo all’estremo Sud ed in Sicilia la neve cadrà ancora a quote relativamente alte, in montagna, pur con precipitazioni relativamente abbondanti, in quanto saranno zone ancora nella fascia di confluenza fra l’aria mite di Scirocco e quella più fredda in entrata da occidente. Ricordiamo che l’aria artica, presentandosi molto fredda in quota, è in grado di spingere le nevicate fino a quote ben più basse rispetto all’altezza dello zero termico, soprattutto in corrispondenza dei rovesci più intensi.