L’ottobrata anticiclonica, seppure in modo più sbiadito, proseguirà anche per buona parte della prossima settimana. Il tanto paventato cambio di marcia potrebbe concretizzarsi solo a partire dal 12-13 ottobre, anche se la distanza temporale di circa una settimana suggerisce ancora molta cautela, viste le ampie oscillazioni che mostrano le mappe modellistiche con evoluzioni al momento non del tutto convergenti. Il modello americano GFS, almeno nelle emissioni mattutine odierne, è quello che più propende per un’entrata decisa di scenari autunnali, come possiamo apprezzare dalla mappa sottostante (fonte www.meteogiornale.it/mappe-modelli-meteo).
Il cambio circolatorio scaturirebbe dall’affondo di una saccatura con posizionamento di un profondo vortice perturbato a carattere freddo tra Regno Unito e Francia, che gradualmente andrebbe ad affondare sul Mediterraneo. Ci sono altre ipotesi, suffragate da altri centri di calcolo, che indicano una rotta più orientale ed una minore capacità di affondo da parte di questa saccatura perturbata, con una svolta stagionale molto meno efficace sulle nostre lande. Quel che sembra certo è che il flusso atlantico scenderà di latitudine e l’anticiclone afro-mediterraneo tenderà in parte a sfaldarsi: la parte centrale d’ottobre sembra quindi poter avviare, con elevata probabilità, una nuova fase.