L’impianto circolatorio continentale sta per subire un profondo cambiamento. Il trasferimento di geopotenziali dal Canada alla Scandinavia libererà un’ampia fetta d’Atlantico entro cui riuscirà ad inserirsi una pulsazione dinamica dell’Alta delle Azzorre. La strutturazione di un possente muro di sbarramento, che impedirà alle correnti atlantiche di progredire verso est, imprimerà un’accelerazione alle masse d’aria fredda provenienti dal Circolo Polare Artico.
Il primo step, ampiamente confermato, si realizzerà nel corso del weekend. Il secondo, oggetto d’analisi, dovrebbe concretizzarsi da metà della prossima settimana. La sua durata, complice la maggior vigoria del blocco atlantico, sarà maggiore e sembra in grado di traghettarci all’altro fine settimana.
La mappa, una MultiModel su elaborazione dati del nostro Centro di Calcolo, ci mostra l’affondo della saccatura per la giornata di giovedì 7 febbraio. L’intrusione dell’aria fredda, in graduale intensificazione nelle 48 ore successive, scaverà presumibilmente un minimo di Bassa Pressione. Il maltempo dovrebbe coinvolgere, pur con tempistiche differenti, gran parte del Paese e le nevicate potrebbero spingersi a bassissima quota anche nelle regioni meridionali.
Considerate che le isoterme a 850 hPa (quota isobraica di riferimento e corrispondente a circa 1500 metri di altitudine) varieranno tra i -6/-8°C del centro nord e i -2/-4°C del sud.